Con la prima spolverata di neve si risveglia “l’ippopotamo”: stupore per il paesaggio da cartolina del Monte Cesen visto da Venezia

Da sempre la natura regala paesaggi da cartolina, e le prime nevicate in Veneto hanno scatenato gli appassionati di fotografia che hanno cercato di immortalare le immagini più suggestive.

L’assessore al turismo della Regione Veneto, Federico Caner, ha usato la sua pagina Facebook ufficiale per pubblicare una foto di Maurizio Eltri delle cime trevigiane con una “spolverata di neve” per un primo assaggio di inverno.

“Basta che sul Monte Cesen cada un po’ di neve perché l’ippopotamo si risvegli – ha commentato Caner – Questo particolare fenomeno accade quando i fiocchi di neve si posano sulla pineta verde del monte, facendo risaltare una sagoma molto simile all’animale. E voi l’avete mai visto?”.

In questi giorni in tanti hanno raggiunto le montagne della provincia di Treviso per vedere la neve da vicino e la speranza è che l’economia montana, colpita pesantemente dal Covid lo scorso inverno, non rischi un nuovo stop forzato a causa della recrudescenza dei contagi.

“Il Cesen ha un fascino particolare in tutte le stagioni e in certe giornate è visibile anche da Venezia e dai numerosi turisti che la frequentano – commenta Luciano Fregonese, sindaco di Valdobbiadene – Sono fattori molto importanti per la valorizzazione della nostra montagna e per questo è fondamentale l’impegno concreto di molte persone nella gestione di malghe, agriturismi e luoghi di ristoro”.

Il primo cittadino di Valdobbiadene ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dal Comune e dalle associazioni di volontariato del paese per la manutenzione dei sentieri, la pulizia delle strade e lo sgombero della neve nelle zone montane.

“La riapertura del Tempio Internazionale del Donatore e del centro polifunzionale ‘Gomiero’ a Pianezze sono due ulteriori importanti risultati che contribuisco a rilanciare la nostra montagna – conclude – Rimangono alcune criticità da risolvere, in particolare l’eccessiva presenza di cinghiali soprattutto in questa stagione, con danni procurati ai pascoli e ai terreni privati e pubblici. Per questo è necessario un intervento di contenimento e di eradicazione, come sostenuto anche dalle associazioni di categoria agricole”.

Oltre all’impegno del Comune e delle associazioni locali, la montagna valdobbiadenese è rinata grazie agli investimenti di alcuni imprenditori che hanno accettato la delicata sfida di valorizzare anche quest’area del Comune meno famosa rispetto alle colline Patrimonio dell’Umanità, ma non per questo non meritevole di attenzione.

(Foto: Facebook – Maurizio Eltri).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati