La Confraternita di Valdobbiadene ha confermato Enrico Bortolomiol nella carica di Gran Maestro. L’elezione è avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri, sabato 27 gennaio, nella storica e iconica Cella vinaria di San Pietro di Barbozza.
I cavalieri, riuniti al completo, hanno inoltre confermato il Capitolo, che risulta composto da Roberto De Lucchi, Luca Gallina, Alberto Sartori e Gianfranco Zanon. Il collegio dei probiviri è formato da Bruno Bortolotto, Fabio Cesco e Antonella Gregoletto; quello dei sindaci invece da Franco Adami, Michele Follador e Bernardo Piazza.
Molta emozione ha riservato la “Festa delle Nozze di Canaan”, che ha visto protagonisti quattro neo confratelli, Fabrizio Adami, Vittorio Berton, Nicola Geronazzo e Marco Paset. Un’investitura in piena regola, con tanto di spada – di tralcio di vite –, che si ripete ininterrottamente dal 1946, anno di fondazione della Confraternita di Valdobbiadene, la più antica d’Italia fatta eccezione per quelle a carattere religioso.
Un momento solenne e fortemente rappresentativo che rievoca cerimonie antiche e che avviene alla presenza di tutti i confratelli in abito da cerimonia, con le insegne dell’ordine. La scelta dei nuovi cavalieri segue una attenta valutazione che tiene conto del lavoro di ogni singolo candidato e dell’impegno dimostrato nella tutela del Valdobbiadene Docg, in linea con le finalità dello Statuto e con lo spirito dei fondatori, che hanno sempre avuto a cuore il rispetto della tradizione – con particolare riferimento alla tutela e rafforzamento dell’identità territoriale – e l’innovazione di un settore, quello primario, che deve necessariamente guardare al futuro.
Dal 1946 l’investitura avviene in concomitanza con l’annuale Assemblea d’Inverno, appuntamento con il quale la Confraternita di Valdobbiadene trae le conclusioni sulle iniziative dell’anno precedente e prospetta ai confratelli programmi ed impegni futuri.
Enrico Bortolomiol ha aperto la relazione morale con una riflessione sul comparto vitivinicolo: “Il 2023 è stato un anno difficile – ha esordito – a causa dell’andamento climatico che, alternando siccità e grandinate, ha prodotto una importante flessione della produzione. Assume allora ancora maggior peso la questione della tutela e dell’identificazione territoriale del prodotto. Mi sento di ribadire che si tratta di un punto nodale, che rappresenta il nostro stesso DNA e la vera mission della Confraternita, il fondamento su cui poggia le sue radici, storiche e culturali. È imperativo eliminare ogni promiscuità relativa a nome e Denominazione, al fine di scongiurare confusione e disorientamento nel consumatore. Su questa scia si innesta la campagna di promozione della nostra Bottiglia, al centro di un restyling del logo, pianificata a livello locale e nazionale e che uscirà nei prossimi mesi sui periodici InViaggio e Bell’Italia”.
Per il Gran Maestro sono stati quattro anni impegnativi e allo stesso tempo ricchi di stimoli; per il prossimo mandato uno degli obiettivi è la nuova sede: “A breve sarà formalizzato l’accordo con il comune di Valdobbiadene per l’assegnazione di un ufficio al primo piano di Villa dei Cedri – ha proseguito Bortolomiol -, in condivisione con Fondazione e Strada. Il sindaco ci ha recentemente confermato inoltre la concessione della sala al piano interrato dell’Adiacenza Est della Villa, dove troverà posto la nostra nuova sede/museo”.
(Foto: Confraternita di Valdobbiadene).
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