Gli Alpini di Valdobbiadene confermano il presidente Massimo Burol. Premiati quattro “consiglieri anziani” e un volontario della Protezione civile

Il nuovo consiglio direttivo della sezione alpini di Valdobbiadene
Il nuovo consiglio direttivo della sezione alpini di Valdobbiadene

I cento delegati hanno confermato con ampia maggioranza Massimo Burol: inizia così da ieri, domenica 5 febbraio 2023, il suo secondo mandato triennale da presidente della Sezione ANA di Valdobbiadene.

Presidente degli anni duri del Covid e del centenario associativo, Burol riparte con nuova grinta per rafforzare la più “piccola” delle quattro Sezioni alpine della provincia di Treviso: 1.919 soci tra cui 1.474 alpini, 442 aggregati e 3 amici delle Penne nere.

Il nuovo consiglio sezionale eletto ieri è così composto dai seguenti 12 componenti: Umberto Cavalli, Renato Canello, Gianpietro Tormena, Christian Covolan, Giuseppe Stramare, Paolo Vanzin, Galileo Zamai, Alessandro Follador, Claudio Andreola, Renato Dalla Longa, Dario Bubola e Claudio Merotto.

La premiazione dei quattro consiglieri anziani

C’è stato anche il particolarmente commovente “Grazie” di tutta la Sezione a quattro sue “colonne”, quattro persone che hanno deciso di lasciare il consiglio direttivo dell’Ana Valdobbiadene dopo lungo impegno e dedizione: Giuliano Adami del Gruppo Santo Stefano (12 anni), Flavio Andreola di Farra di Soligo (27 anni), più di quarant’anni per Lino Bello (Gruppo Funer – Colderove) e Francesco “Checo” Miotto, ultimo presidente vicario sezionale e attuale capogruppo di Segusino.

E’ stato inoltre premiato Pierluigi Ronzani (del Gruppo di Bigolino), che ha interrotto il suo lungo servizio nella Protezione civile alpina per raggiunti limiti di età. Il gruppo di protezione civile è diretto dal nuovo coordinatore Giovanni Pazzaia.

Il nuovo coordinatore della protezione civile Giovanni Pazzaia

La sospensione della leva obbligatoria ha causato una continua diminuzione dei soci Alpini. Gli ultimi Alpini ad aver fatto la naja ormai sono dei quarantenni, dobbiamo interrogarci su che fine abbiano fatto – ha affermato il presidente Burol -. Questa è una delle sfide che dobbiamo vincere, partendo proprio dai gruppi che sono l’elemento fondamentale della nostra associazione”.

“Forse non bastano più le cene, le bocce o il giocare a carte: dobbiamo chiederci se siamo stati al passo con i tempi, i giovani ormai sono cresciuti in modo diverso e i valori che ci hanno contraddistinto e che sono figli del servizio di leva stanno perdendo di intensità – ha concluso il riconfermato presidente -. Va bene perciò l’apertura agli Amici, ben venga chi ha le nostre stesse passioni e crede nei nostri valori. La ricerca di soluzioni per mantenere viva la nostra associazione è cresciuta in questi ultimi anni, e sarà proprio questa la battaglia per il nostro futuro”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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