“Il Brolo della cantina Gorgio” di Custoza vince il premio “Medaglia dell’architettura del vino”

“Il Brolo della cantina Gorgio” di Custoza vince il premio “Medaglia dell’architettura del vino”

È stato consegnato ieri nel corso della cerimonia in piazza Marconi a Valdobbiadene il premio al vincitore della prima edizione del concorso “La medaglia dell’architettura del vino”, ideato dall’Ordine degli architetti di Treviso, in accordo con il Comune di Valdobbiadene.

L’iniziativa è dedicata a progetti di trasformazione, cura e valorizzazione del paesaggio e dei luoghi votati al vino, con l’obiettivo di sviluppare una riflessione collettiva sul rapporto tra i luoghi del vino e le infrastrutture che contribuiscono a organizzare e definire in modo sostenibile suoi paesaggi.

Il progetto risultato vincitore è “Il brolo della cantina Gorgo” dello studio Bricolo Falsarella associati, in località  Custoza (Vr), premiato “per la capacità di unire materialità e senso della composizione e poiché risponde agli obiettivi del premio con un intervento di trasformazione, cura e valorizzazione del paesaggio entro un processo di riuso e ampliamento dell’esistente. Un esempio di eleganza e misurato riuso dello spazio”. A selezionarlo, tra i 32 progetti presentati, è stata la giuria di esperti, scelti in rappresentanza di un mondo articolato nell’ambito degli studiosi del Paesaggio in generale e dei territori del vino in particolare: Gerd Bergmaister e Fiorenzo Valbonesi, architetti; Paola Cigalotto, urbanista; Simone Ghiaroni, antropologo; Camilla Zanarotti, agronoma ed esperta landscape.

La Giuria, nel sottolineare la qualità generale dei progetti arrivati, ha ritenuto opportuno assegnare, oltre alla Medaglia, anche due Menzioni Speciali “in quanto due progetti rappresentano diversi modi dell’agire umano nei delicati paesaggi vitati, approcci che giungono ad azioni condivise e a volte all’incontro tra progetto e comunità, espressioni di interessanti soluzioni formali che, se pur opposte, mostrano due declinazioni di un tema che mette fortemente in relazione l’architettura dell’abitare e della produzione con l’esperienza immersiva nella natura”.

Dunque, una menzione speciale è andata all’opera “La pausa”, dell’architetto Stefano Tinelli &Co., a SottoPerlo, Funer di Valdobbiadene “per il recupero di un complesso di edifici all’interno di un paesaggio boschivo in avanzata su terrazzamenti abbandonati. Il progetto e la successiva realizzazione collettiva creano un luogo inteso come spazio praticato, come ambiente di sviluppo di pratiche materiali, in un collettivo ibrido composto da umani, viventi non umani, idee e valori”.

Seconda Menzione speciale per l’opera  “Nuova cantina Pieropan” dello studio A.c.M.e. studio associato di architettura, in località Soave (Vr) per l’inserimento paesaggistico di un’opera di estese dimensioni, che si inserisce, con capacità e attenzione per il contesto, nell’ambiente circostante, con delle linee semplici ed eleganti.

(Foto: Gamma Comunicazione).
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