Il vicesindaco di Valdobbiadene sul “cartello dello stupro”: “Non vogliamo uccidere la piazza ma valorizzarla”

Continua ad animare il dibattito pubblico tra i valdobbiadenesi la vicenda del cartellone ritrovato ieri mattina, martedì 19 maggio 2020, con la scritta “stupro” riferita a piazza “Guglielmo Marconi”.

La pedonalizzazione della piazza centrale di Valdobbiadene, evidentemente, non è stata apprezzata da qualcuno che ha pensato di manifestare il suo dissenso associando la parola “stupro” ad uno dei simboli della comunità e chiedendo al sindaco Luciano Fregonese e al vicesindaco Tommaso Razzolini di dimettersi.

Dopo le dichiarazioni del primo cittadino di Valdobbiadene, che ha affermato di essere indignato e offeso come sindaco e, ancor di più, come valdobbiadenese, anche il vicesindaco Razzolini ha voluto commentare questo gesto.

Stimo il mio sindaco per quello che ha fatto e sta facendo insieme a tutta l’amministrazione di Valdobbiadene – ha dichiarato il vicesindaco Tommaso Razzolini – e voglio esprimere la mia solidarietà per prima cosa nei suoi confronti. Essere affiancato a lui nella scritta è comunque un motivo di orgoglio e ritengo un gesto di codardia posizionare un cartellone di quel tipo in piazza senza metterci la faccia. Chi fa queste azioni, probabilmente, non ha neanche una reale convinzione delle proprie idee perché altrimenti non avrebbe paura di affermare la propria posizione pubblicamente”.

“Forse – continua il vicesindaco di Valdobbiadene – ha agito così anche perché immaginava che la sua convinzione non sarebbe stata poi così condivisa dai cittadini di Valdobbiadene. Ricordo che quello che questa amministrazione ha fatto per la piazza era nel nostro programma elettorale e, se i valdobbiadenesi hanno voluto premiarci con percentuali così alte come quelle che abbiamo avuto, è anche perché si aspettano che portiamo avanti quello che abbiamo promesso anche in merito alla nuova “veste per piazza Marconi”. Da assessore al turismo ritengo che non sia positiva per l’attrattività del centro di Valdobbiadene la polemica strumentale sulla piazza alla quale stiamo assistendo da un po’di tempo”.

“Tutto questo – aggiunge -, anche quando si parla di voler “uccidere la piazza”, rischia di essere uno svantaggio anche per quanto riguarda l’animo della comunità e il mondo del commercio locale. Personalmente, ho dedicato tanto tempo per valorizzare la piazza di Valdobbiadene con varie proposte e penso che i valdobbiadenesi questo lo abbiano visto. La stessa cosa vale per il sindaco Fregonese che, prima di ricoprire questo ruolo, si è dato da fare anche come presidente della Pro Loco per la nostra comunità. Questa amministrazione comunale non vuole “uccidere la piazza” ma valorizzarla, ovviamente noi abbiamo delle idee e una visione che possono anche non essere condivise da alcuni cittadini”.

Io rispetto chi non la pensa come me – conclude il vicesindaco – ma ricordo ancora, anche a chi vorrebbe il referendum su questo tema, che la riqualificazione di piazza Marconi era anche nel nostro programma elettorale e noi lo porteremo avanti. Il referendum è passato dalle urne quando i valdobbiadenesi hanno scelto il proprio sindaco con tutta l’amministrazione. Il vero problema è se non dovessimo rispettare quanto abbiamo promesso. Continuare a parlare male della piazza vuol dire gettare fango e screditare il “sistema centro”: tutto questo non fa bene a nessuno, soprattutto ai commercianti. Le cose si possono dire ma in modo costruttivo, purtroppo questa volta non lo abbiamo visto”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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