L’elisir di lunga vita della centenaria Roma Santinon: “Mangiare poco, arrabbiarsi ancora meno e lavorare”

Non mangiare troppo e arrabbiarsi il meno possibile sono i segreti della longevità della signora Roma, detta Rometta, che oggi ha festeggiato il suo secolo di vita insieme ai parenti, alle autorità e agli operatori degli Istituti di soggiorno per anziani “San Gregorio” di Valdobbiadene.

Alla piccola festa di compleanno, che si è svolta nel rispetto delle regole per il contrasto alla diffusione del Covid-19, erano presenti il figlio Franco con la nuora, le cugine, il presidente dell’Ipab “San Gregorio”, Alberto Prandin, il direttore Mauro Volpato, il sindaco Luciano Fregonese e l’assessore alle politiche sociali di Valdobbiadene, Martina Bertelle.

L’amministrazione comunale di Valdobbiadene ha donato alla signora Roma una pianta che è stata posizionata in un bel tavolo addobbato insieme al mazzo di fiori regalatole dal figlio e agli altri doni arrivati dai familiari.

Roma ha riconosciuto tutti e si è messa a ricordare la sua vita insieme agli operatori dell’istituto, ringraziati più volte dal figlio Franco per la professionalità dimostrata nel prendersi cura dell’anziana madre.

Colpita dalla fascia tricolore del sindaco, che ha contemplato con grande ammirazione dicendo “è la nostra bandiera”, la signora non ha nascosto la gioia provata nel vedere tutte le persone che hanno voluto festeggiare insieme a lei questa giornata così speciale.

Ad un certo punto, regalando un sorriso alle persone che hanno assistito alla scena, la signora Roma ha detto: “Come farò a ricordarmi di pregare per tutti voi quando andrò dall’altra parte?”.

nonna centenaria 06.09.2020 1

Roma Santinon è nata a Morgano il 6 settembre del 1920, per poi trasferirsi nella casa materna a Fadalto, dove ha trascorso la sua giovinezza. Appena ha compiuto i 18 anni si è trasferita in Lucchesia insieme alla madre per lavorare in una fabbrica di armi.

Rientrata in paese, ha vissuto i tempi della Seconda guerra mondiale sfollata in Alpago, dove si è attivata per procurare alimenti e supportare i partigiani locali.

Il matrimonio arriva a 27 anni, quando Roma sposa il marito Celeste, che poi segue in Francia dove l’uomo lavorava come boscaiolo e minatore. Le difficoltà non mancano ma la donna supera ogni ostacolo grazie all’amicizia dei paesani che convivono nella casa che le era stata affidata.

In Francia nascono i due figli Willy e Franco ma nel settembre del 1950 Roma decide di tornare in Italia. Insieme al marito, che intanto continua la vita di emigrante in Paesi europei e asiatici, la signora aiuta la famiglia gestendo per molti anni un’osteria.

Roma, come confermano i familiari, è sempre stata molto attiva e, all’età di 94 anni, si è fratturata il femore mentre era impegnata a raccogliere dei ciclamini nel bosco. Il rientro dalla sala operatoria è davvero particolare: la signora, sorridente e a braccia alzate, si mette infatti a ringraziare i medici mandando baci al personale infermieristico.

Chi la conosce bene ha detto che il suo elisir di lunga vita è senz’altro il lavoro, perché ancora oggi la signora Roma non riesce a stare senza fare niente.

“Non fatele ricordare poesie e canzoncine di quand’era giovane – spiegano i familiari – perché si metterebbe a recitarle e a cantarle con gioia. Roma ha sempre aiutato tutti nella sua lunga vita: per questo attorno a lei c’è tutto questo affetto”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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