“Ascoltare la montagna” è il titolo del convegno andato in scena martedì 26 marzo all’auditorium Celestino Piva di Valdobbiadene.
L’evento, che rientrava negli appuntamenti legati all’Antica Fiera di San Gregorio, ha ottenuto il patrocinio del Comune di Valdobbiadene, del Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, di Veneto Agricoltura e dell’Unione Montana delle Prealpi Trevigiane.
Il sindaco Luciano Fregonese ha portato i saluti dell’amministrazione comunale valdobbiadenese, rappresentata anche dal vicesindaco Pierantonio Geronazzo e dagli assessori Marco Miotto e Anna Vettoretti, e ha spiegato gli obiettivi del convegno.
Giuliano Vantaggi, site manager dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, ha parlato del trend di turisti Unesco, sottolineando il fatto che le colline dovrebbero sostenere la montagna per il grande valore che la stessa dà al sito Patrimonio dell’Umanità.
In seguito, sono intervenuti il dottore forestale Marco Pianca di Larchs Architettura (Pianificazione del verde montano e aree aperte), la dottoressa forestale Caterina Dall’Omo (Assetto floristico della montagna valdobbiadenese), il dottor Federico Correale per Veneto Agricoltura (Gestione delle terre di Veneto Agricoltura, Azienda Agricola e Consorzi Forestali) e l’architetto Marco Tasso (Architettura delle malghe: modifica della tipologia costruttiva nel tempo).
Hanno preso la parola anche il dottore forestale Alberto Piccin e l’agrotecnico Carlo Pilat (Alberi monumentali – carbonai – documentazione storica), l’architetto Andrea Rossetto di Studio Terre (Usi civici: excursus storico), l’architetto Fabio Callegaro e Floriano Curto, rappresentante Consorzio Monte Cesen e Associazione Club Amici della Montagna (Tra storia e tradizione: l’evoluzione delle lavorazioni della montagna).
Durante il convegno, moderato dal dottore forestale Flavio De Bin, si è parlato dello sviluppo turistico della montagna, della storia delle malghe, degli animali e delle piante che popolano la montagna, degli usi e costumi montani, della lavorazione del latte delle mucche al pascolo e del fatto che, in passato, non sempre le amministrazioni comunali hanno sostenuto la montagna come avrebbe meritato.
“La montagna di Valdobbiadene ha sicuramente un futuro – ha affermato il vicesindaco Geronazzo -, come è stato dimostrato anche questa sera. Un convegno importante con relatori di spicco che hanno esposto il passato, il presente e il futuro della montagna valdobbiadenese. Oltre ad un quadro generale sulla vita e sulla situazione della nostra montagna, si è parlato anche delle problematiche e degli investimenti da fare in futuro”.
“L’amministrazione comunale di Valdobbiadene – continua – ha sempre voluto essere presente e investire sulla montagna: questo convegno ne è la prova. Un appuntamento che rientra nel calendario degli eventi di San Gregorio e che è stato organizzato dall’ufficio lavori pubblici nella persona dell’architetto Giovanna Carla Maddalosso. Questo evento ha dimostrato l’interesse del Comune per questo territorio per il quale c’è sempre bisogno di cura”.
“Non dobbiamo pensare che la montagna sia solo turismo – conclude -, perché servono anche le persone che si prendono cura di questi ambienti fragili e delicati e che fanno formazione su questi aspetti. È stato presentato il progetto del museo della montagna, voluto dall’amministrazione comunale e gestito dall’Associazione Amici della Montagna con gli studenti del Liceo Veronese di Montebelluna”.
“Il convegno sulla montagna – spiega l’architetto Maddalosso – è partito da un concorso di progettazione che l’ente ha fatto sulla rigenerazione del territorio. La riscoperta dei valori della montagna è essenziale per riscoprire il nostro territorio partendo dal Piave e passando per la zona Unesco per arrivare alla montagna. Questa analisi è stata condotta nel convegno partendo dai piani di urbanizzazione e di gestione territoriale che sono stati fatti (Piano di riordino e riassetto forestale e Piano del Verde) e anche dalla riscoperta dell’architettura rurale, oltre alla fauna e alla flora”.
“Elementi – conclude – che, assieme alla parte etnografica e alla ricerca delle tradizioni (come i carbonai e la lavorazione del latte), esistono ma sono stati coperti dal tempo e ora si vogliono riproporre per rinvigorire una grande parte del territorio di Valdobbiadene. L’intervento di Veneto Agricoltura è stato essenziale anche per individuare le forme economiche che la montagna può avere nel futuro. Anche il consorzio forestale e l’azienda forestale serviranno per rilanciare la montagna economicamente. La buona tenuta e gestione della montagna sarà elemento essenziale per presentarsi anche al turista, che arriva alla montagna passando per il territorio Unesco”.
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