Valdobbiadene, l’esperienza di Serena Saccol nello Sri Lanka colpito dagli attentati: “Paura per la nostra guida cristiana”

Sale di ora in ora il numero delle persone decedute e ferite durante l’attentato di Pasqua in tre chiese e in altrettanti hotel dello Sri Lanka, nazione piegata dall’assurda ferocia dell’ennesimo gruppo di terroristi ispirati dalla strategia del terrore perpetrata dallo Stato islamico.

Chi ha potuto conoscere e visitare lo Sri Lanka, Paese a maggioranza buddhista nel quale convivono molte altre religioni, non riesce ancora a capacitarsi di come un luogo apparentemente pacifico possa essere stato ferito in modo così brutale, rischiando di affossare inesorabilmente l’inestimabile risorsa turistica che, negli ultimi anni, aveva permesso alla nazione famosa per essere stata la dimora del demone Ravana, uno dei protagonisti del racconto induista del Ramayana, di trovare una possibilità in più per contrastare alcuni problemi legati alla carenza di lavoro e alla povertà delle fasce più deboli della popolazione.

La valdobbiadenese Serena Saccol (nella foto), che ha visitato recentemente lo Sri Lanka in compagnia del suo fidanzato, ha voluto raccontare la sua esperienza in questo Paese così affascinante, poco conosciuto dal turismo di massa, condividendo con i lettori di Qdpnews.it la sua tristezza per i terribili giorni che sta vivendo una terra che le è letteralmente entrata nel cuore.

Per il primo viaggio fuori dal continente europeo – ha raccontato Serena Saccol, infermiera 25enne originaria di Funer di Valdobbiadene – io e il mio ragazzo abbiamo pensato all’Oriente poiché siamo entrambi affascinati dalla cultura e dalle religioni, in particolar modo dalla religione buddhista. Cercavamo una terra autentica, non ancora colpita dal turismo di massa, ricca di paesaggi naturalistici e di numerose specie animali: nello Sri Lanka abbiamo ritrovato tutte queste caratteristiche”.

“Siamo arrivati nello Sri Lanka – prosegue l’infermiera valdobbiadenese – a fine settembre 2018. Sapevamo che il Paese era uscito nel 2009 da una lunga guerra civile e che questi ultimi anni sono stati caratterizzati da un periodo di pace che ha permesso alla popolazione locale di riprendersi. Non abbiamo mai pensato che potesse essere una meta pericolosa. Ci ha colpito la varietà dei paesaggi e i parchi naturali con animali straordinari come gli elefanti che sono molto rispettati, tanto da essere considerati uno dei simboli della nazione. Per quella che è stata la nostra esperienza, possiamo dire che la popolazione è molto sorridente, disponibile e pacifica. La diversità di religioni non l’abbiamo percepita come un problema”.

“Quando abbiamo sentito della tragica notizia degli attentati – conclude Serena Saccol – siamo stati invasi da una profonda tristezza e preoccupazione. Abbiamo subito cercato di recuperare delle informazioni riguardo le zone colpite. Abbiamo scritto anche alla nostra guida locale, di religione cristiana, e alla persona che ci ha aiutato nell’organizzazione del viaggio. Entrambi erano cingalesi oltre ad essere residenti a Negombo, una delle località colpite dagli attentati. Fortunatamente, sia loro che le loro famiglie stanno bene. Speriamo davvero che lo Sri Lanka si rialzi il più presto possibile poiché è un Paese meraviglioso e autentico, popolato da persone cordiali e sorridenti nonostante la povertà che colpisce la maggior parte della popolazione. Una terra che merita davvero di essere visitata“.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto per gentile concessione di Serena Saccol).
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