“Ridateci la nostra piazza” su piazza Marconi a Valdobbiadene: cuore pulsante del paese, serve progettazione adeguata

Riceviamo dal comitato spontaneo di cittadini “Ridateci la nostra piazza”, che ha depositato lo scorso martedì 15 gennaio una petizione per esprimere la propria contrarietà alle modifiche apportate alla viabilità di piazza Guglielmo Marconi (nella foto) a Valdobbiadene, il seguente comunicato stampa e pubblichiamo.

A seguito dell’avvenuta presentazione della petizione “Piazza Marconi”, di cui è stato data notizia con precedente comunicato stampa, i nostri rappresentanti sono stati invitati dal sindaco di Valdobbiadene ad un incontro che si è tenuto il 3 febbraio. In tale occasione essi hanno avuto modo di approfondire i contenuti e le motivazioni della petizione ottenendo dal sindaco chiarimenti ed argomentazioni a supporto delle iniziative realizzate, successivamente ribaditi con lettera datata 20 febbraio quale formale risposta alla petizione.

Questo comitato, confermate le perplessità sul fatto che sia stata stravolta Piazza Marconi senza avere a riferimento un progetto generale di tutti gli interventi e con il consueto spirito di costruttiva cordialità, ha ritenuto di replicare alla risposta del sindaco con lettera in data odierna esponendo le proprie considerazioni conclusive, come di seguito sintetizzate.

“Percorsi partecipativi”: non riteniamo che corrisponda a tale forma di coinvolgimento della popolazione la semplice esposizione sull’albo pretorio (che nessuno legge!) delle comunicazioni relative all’avvio del progetto Piazza/viabilità, né l’interloquire tramite WhatsApp con una cerchia di cittadini evidentemente minoritaria, né le 160 o 270 presenze agli incontri che ne sono scaturiti, a fronte di una popolazione di circa 11.000 abitanti.

Lo sbandieramento di questi numeri raffrontati con quelli di Comuni vicini in analoghe situazioni ha poco o nullo interesse. Ai valdobbiadenesi sta a cuore il bene del loro paese e noi affermiamo che, al di là delle esercitazioni di assemblearismo, che molto spesso sono fine a loro stesse oppure servono da paravento, è la realtà dei fatti che conta e sulla quale ci si confronta. E quella di Piazza Marconi è oggi nuda e cruda sotto gli occhi ed il giudizio di tutti. Quello di questo comitato e dei quasi 700 sottoscrittori della nostra petizione è ben noto ed è stato adeguatamente argomentato.

“Vivi la piazza”: la piazza va vissuta giorno per giorno quale cuore pulsante del paese, luogo di ritrovo per i cittadini e centro della vita economica. Perché ciò avvenga è necessario crearne i presupposti attraverso una attenta e ponderata progettazione. Non ci sembra che le soluzioni finora adottate siano in linea con questa prospettiva, in particolare l’aver spostato la viabilità ed i relativi posteggi proprio davanti all’unico lato della piazza suscettibile di eventuali insediamenti.

Ci lasciano poi molto perplessi le proposte scaturite dai tavoli di lavoro di “Vivi la Piazza”, dalle quali sembra potersi intuire una certa tendenza a far diventare Piazza Marconi da un lato uno snodo viario e dall’altro una sorta di arena ludica per manifestazioni del sabato sera, prive di qualsivoglia riscontro positivo sotto l’aspetto dell’immagine e della comunicazione esterna. Non è con qualche qualche serata di baldorie piazzaiole in più che si creerà lo sviluppo economico del centro.

L’Amministrazione comunale deve darsi una ragione vera o quantomeno credibile del perché ogni anno aumenti il flusso turistico nel nostro territorio mentre le presenze in centro paese sono in costante calo, per non dire nulle. Concludendo, questo Comitato si augura vivamente che l’esito del concorso di progettazione, previsto per la fine della prossima estate, dia a Piazza Marconi una soluzione urbanistica in linea con la bellezza e l’importanza architettonica degli edifici che la circondano, avvalendosi del supporto professionale di studi di progettazione che siano all’altezza di tale compito e che essa sia ampiamente e veramente condivisa con i cittadini.

Per il Comitato
Luigi Anselmi, Giorgio Bellini e Franco Vanzin

(Fonte: archivio Qdpnews.it).
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