Politiche 2018, l’avvocato Andrea Arman di Valdobbiadene candidato alla Camera con il M5S

E’ Andrea Arman, avvocato di Valdobbiadene, classe 1959, socio fondatore della Liga Veneta negli anni ’80, ma distaccatosi dopo l’apparentamento con la Lega Lombarda e la fondazione della Lega Nord, pur restando “venetista”, il candidato alla Camera nel collegio uninominale di Montebelluna per il Movimento 5 Stelle.

Presidente del coordinamento delle associazioni e dei soci delle banche popolari venete “don Enrico Torta”, Arman, entra tra le fila dei pentastellati con un accordo di programma monotematico sul caso banche popolari e incentrato sulla tutela del patrimonio del ceto medio per riportare al centro il rispetto per la dignità della persona e la lealtà nel rapporto tra Stato e cittadino.

E’ stato proprio il coordinamento don Torta, infatti, ad aver suggerito la candidatura del proprio presidente per tenere alta l’attenzione del governo su una vicenda costata ai risparmiatori veneti ben 11 miliardi di euro in azioni.

“Sono candidato nel collegio uninominale di Montebelluna – spiega Arman – senz’altro uno dei più complessi, ma dove si concentrano la maggior parte dei risparmiatori traditi, circa 30 mila solo nella nostra zona secondo una stima approssimativa, che richiedono l’impegno nella loro tutela. Sento questo passaggio come un dovere. Credo nella giustizia e con il coordinamento don Torta non abbiamo mai mollato. Chi pensava di fare una passeggiata nelle tasche dei veneti si sbagliava, la battaglia continua e una speranza esiste ancora”.

“Vogliamo riportare al centro la persona – prosegue il candidato del M5s – contrastando la visione neoliberista che vede l’uomo funzionale al capitale e non il contrario. Va cambiato il modo di fare finanza, un parassita che prosciuga l’Italia e che arricchisce pochi”.

“La scelta del Movimento 5 stelle – conclude Arman – è stata dettata dal fatto che da sempre è al fianco del coordinamento a tutela di risparmiatori e azionisti. Con il Partito Democratico, invece, non può esserci dialogo in quanto il partito di Matteo Renzi è la causa del problema: ciò che è successo è il frutto di una scelta politica che ha aperto il mercato ai grandi finanziatori stranieri, togliendo il voto capitario che metteva tutti gli azionisti sullo stesso piano e permettendo la scalabilità delle popolari”.

(Fonte: Gianluca Renosto © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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