Svolta digitale per la Riserva Alpina: WhatsApp utilizzato anche per la caccia di selezione e al cinghiale

Il vicepresidente Pier Arrigo Gatto
Il vicepresidente Pier Arrigo Gatto

Ha avuto esito positivo il rinnovato metodo di gestione del Comprensorio Alpino numero 19 di Valdobbiadene: lo ha comunicato nell’ultima assemblea dei soci Claudio De Luca, neo-eletto presidente della Riserva Alpina valdobbiadenese, discutendo sulla stagione venatoria conclusa.

Va considerato il risparmio di tempo, energie e denaro sia da parte dei cacciatori sia del comitato direttivo, proprio grazie all’ausilio di WhatsApp, utilizzato per gli avvisi ai soci e per le numerose comunicazioni necessarie nella gestione della caccia di selezione e dell’eradicazione del cinghiale.

Il comitato direttivo è uno degli organi che si occupa della parte amministrativa della Riserva Alpina: lo scorso anno anche a Valdobbiadene ne sono stati designati i componenti dalla Giunta regionale in occasione del rinnovo del Piano faunistico venatorio regionale.

Gli altri organi della Riserva Alpina che sono stati rinnovati sono il presidente, il vicepresidente, il segretario e il revisore dei conti.

L’orgoglio di tutti i 195 soci (il più giovane è del 2000 e il più anziano, Celestino Adami, del 1929) tra cui due donne, Sonia e Stefania, è la nascita di un gruppo di amministratori giovani a partire dal presidente Claudio De Luca, 34 anni, dal vicepresidente Pier Arrigo Gatto, 29 anni, e i coetanei consiglieri Piero Simeoni, Mattia Cavarzan, Alfonso Miotto, Anthony Berton, Diego Geronazzo e Federico Dal Din.

Gli altri ruoli sono ricoperti dal segretario Paolo Simeoni e dai consiglieri Carlo e Alessandro Geronazzo, Mario Adami e il presidente uscente Luigino Benotto.

“La rivoluzione attuata dalla nuova Riserva Alpina – spiegano dal gruppo – è proprio quella di aver sensibilizzato tutti i soci cacciatori, anche i meno giovani, all’utilizzo dei nuovi sistemi di comunicazione, in particolare WhatsApp, per le numerose informazioni che da regolamento si devono ricevere o inoltrare entro determinate tempistiche. La caccia di selezione, infatti, necessita di un costante aggiornamento di informazioni tra i cacciatori, il presidente, il comitato direttivo e la vigilanza regionale”.

“Per esempio – continuano – è necessario che ogni selezionatore comunichi la zona di uscita il giorno prima, entro un certo orario, per consentire poi al presidente o al delegato di informare a sua volta la Provincia e di assegnare quindi ai cacciatori in lista il rispettivo capo da abbattere. Nel frattempo, anche la vigilanza regionale è informata di ogni selezionatore in attività venatoria. Inoltre, nel caso avvenga l’abbattimento, il cacciatore dovrà comunicare il capo abbattuto, l’orario dello sparo e qualsiasi altra informazione descritta dal regolamento sempre rispettando determinate tempistiche”.

In passato questa rete di comunicazione passava esclusivamente attraverso la bacheca, collocata tutt’ora in via Molini a Valdobbiadene, che ogni selezionatore doveva raggiungere ad ogni uscita per riportare i rispettivi dati.

La gestione della bacheca era affidata al socio Dario Vettoretti che, con costante impeccabilità, trascriveva nomi e capi assegnati ad ogni giornata venatoria.

“Dobbiamo rivolgere un elogio – ha ricordato commosso il presidente De Luca di fronte a tutti i soci riuniti nell’assemblea – al nostro caro socio e amico compianto Dario Vettoretti per il grande lavoro svolto in tutti questi anni in maniera impeccabile nel precedente comitato direttivo!”.

Il rappresentante regionale nonché vicepresidente Gatto conferma la validità legale dell’ausilio del gruppo WhatsApp nella gestione del Comprensorio Alpino (Ca) di Valdobbiadene ad alcune condizioni.

Tutti i soci devono disporre di tale tecnologia o, meglio, il ca deve chiedere ai propri associati di garantire la disponibilità della stessa (cellulare con connessione dati e versione sistema operativo che supporti l’installazione di WhatsApp o altri sistemi di chat che consentano la gestione del gruppo).

Deve continuare la pubblicazione “cartacea” sulla bacheca (WhatsApp rappresenta un affiancamento e non la sostituzione); le comunicazioni devono essere indirizzate ad un gruppo chiuso (corrispondente alla platea dei soci) e possono (anzi è auspicabile) essere bidirezionali cioè dal Ca ai cacciatori e dai cacciatori verso il Ca; a gestire il gruppo deve essere identificato un amministratore; è necessario procedere con una capillare comunicazione circa l’introduzione di modalità innovative di relazione tra Ca e cacciatori.

Al termine dell’assemblea, approvato il bilancio 2022, è emerso che l’impegno alla salvaguardia dell’ambiente sostenuto dalla Riserva Alpina si è fortemente consolidato.

Si parla di un terzo della risorsa economica raccolta dalle quote associative, ovvero ben 8 mila euro.

“Ottomila euro all’anno – concludono dalla Riserva Alpina – che continueranno ad essere investiti per il bene della comunità valdobbiadenese nello sfalcio dei prati abbandonati e nel recupero delle pozze di abbeveraggio della zona montana di Valdobbiadene. Accorgimenti di cui l’ambiente, soprattutto in questi anni, ha fortemente bisogno e che il mondo venatorio con i suoi cacciatori esperti è sempre più consapevole di detenerne la responsabilità”.

(Foto: Riserva Alpina di Valdobbiadene).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati