Valdobbiadene, conclusi i lavori a malga Frascada Bassa. Studenti dell’istituto Veronese di Montebelluna nel progetto del museo della montagna

Investire sul turismo montano si può e Pianezze di Valdobbiadene ne è la dimostrazione. Sono infatti alle battute finali i lavori di restauro di malga Frascada Bassa, nota come l’abitazione del malgaro, a quota 1.118 metri sul livello del mare, pronta ad ospitare il tanto atteso museo della montagna prealpina. È già stata “rimessa a nuovo” la più piccola malga Frascada Alta, duecento metri più a monte, che diventerà un ospitale bivacco e sarà gestita dal Cai di Pieve di Soligo.

Un investimento complessivo, tra fondi comunali e regionali, di 180 mila euro che mira ad arricchire ulteriormente l’offerta turistica nel comprensorio del Cesen. In questi giorni una bella notizia ha reso ancora più roseo il futuro della montagna valdobbiadenese: l’allestimento del piccolo museo di Frascada Bassa (in foto), su due piani, sarà affiancato da un pluriennale e innovativo progetto di alternanza scuola-lavoro a cui parteciperà l’istituto Veronese di Montebelluna.

Maggiori precisazioni sono giunte dal sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese: “Il progetto, che sarà realizzato dagli studenti insieme al club Amici della Montagna, prevede uno studio per l’allestimento del futuro museo della montagna ma anche la traduzione in più lingue della cartellonistica lungo il sentiero didattico di Pianezze, dove sono già presenti immagini e testi che descrivono la storia della nostra montagna, la flora e la fauna locali. Il progetto prevede anche lo studio di una nuova cartellonistica didattica anche in altri sentieri tra Pianezze e il monte Cesen”.

Ulteriori informazioni sul progetto sono state fornite da Fabio Callegaro, presidente del club Amici della Montagna e capogruppo della minoranza comunale Civica Endimione: “Il progetto dell’amministrazione Fregonese ci piace molto. Nei prossimi giorni incontreremo il sindaco per sottoporgli ulteriori proposte che mirano a far conoscere le antiche tradizioni locali, così da offrire al turista varie notizie storiche sulla nostra montagna”.

Callegaro ha posto l’attenzione su un luogo ben preciso: “Desideriamo recuperare il sentiero dei Much (tedeschi, ndr) e realizzare un’adeguata cartellonistica informativa a partire da accurate ricerche. Un percorso ad anello attorno al monte Cesen dalla molteplice valenza: è il luogo dove, negli anni Novanta, avvennero gli scavi archeologici che riportarono alla luce un centinaio di monete romane, è il sentiero che hanno percorso i soldati austro-ungarici durante la Grande Guerra, è un luogo di archeologia montana dove sono ancora visibili i punti di sosta dei boscaioli”.

In questi mesi sono state decise anche le attività di alternanza scuola-lavoro con gli studenti, a partire da incontri formativi con esperti locali su vari argomenti: una dettagliata descrizione del progetto “Museo della montagna prealpina”, il progetto “orto botanico” del Comitato tempio internazionale del donatore, la vita in montagna, la monticazione e la gestione di una malga, le attrezzature di malgari e casari, la flora e la fauna locali, gli scavi archeologici sul Cesen, la Grande Guerra nelle Prealpi trevigiane.

Fabio Callegaro ha così descritto il cronoprogramma delle attività: “Le tre classi delle sezioni architettura ed ambiente si occuperanno di contribuire ad allestire il museo ma provvederanno anche alla sistemazione delle aree esterne realizzando un orto botanico di piante autoctone, a partire da un progetto del Comitato tempio. Gli studenti che frequentano le sezioni linguistiche, invece, tradurranno la tabellonistica esistente, punto di partenza per una mirata promozione del nostro comprensorio”.

(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati