Delusione, incredulità e amarezza sono i sentimenti provati da Evi Sartor, presidente di ALI Società Cooperativa Sociale onlus di Valdobbiadene, di fronte alla risposta data dalla proprietaria di un appartamento nel quale sarebbe dovuta andare a vivere una persona con disabilità.
“Eravamo alla ricerca di un appartamento per un progetto di ‘vita indipendente’ per alcuni dei nostri residenti – spiega Sartor – A Valdobbiadene sono in molti a conoscere Casa di Carla, la nostra struttura comunitaria che accoglie persone con varie forme di disabilità. Per essere più preciso si tratta di una forma di cohousing che prevede la condivisione di spazi e servizi comuni da parte di un gruppo limitato di individui. Come succede a tante persone che cercano una casa, all’inizio non è stato semplice trovare un appartamento disponibile”.
“Grazie a un nostro contatto – continua -, a dicembre siamo venuti a sapere che c’era un appartamento disponibile che rispondeva alle nostre esigenze. Avevo parlato personalmente con la proprietaria una prima volta. Dopo un po’ di tempo ci siamo risentiti e lei mi ha detto che l’appartamento era ancora libero. A quel punto, dopo aver visionato l’appartamento, le avevo detto che eravamo interessati, spiegandole che ci serviva per una persona della Cooperativa ALI che risiedeva a Casa di Carla. Quando le ho detto questo, ho notato che la proprietaria ha cambiato atteggiamento, ma poi ci siamo accordati per risentirci in questi giorni”.
Oggi il presidente di ALI ha chiamato la signora che, inaspettatamente, gli ha spiegato che l’appartamento non era più disponibile.
“Mi ha detto che si era confrontata con i condòmini – aggiunge Sartor – i quali, appena hanno saputo che c’era la possibilità che una persona con disabilità entrasse nell’appartamento in questione, non hanno nascosto la loro contrarietà perché erano sempre stati tranquilli e non volevano problemi. Se come ALI abbiamo ritenuto che questa persona potesse fare parte di questo progetto, vuol dire che ha tutte le capacità per affrontare questa esperienza senza essere di intralcio a qualcuno. E non parlavamo di un gruppo ma solo di una persona”.
A quel punto il presidente di ALI ha invitato la signora a visitare Casa di Carla per vedere come vivono e lavorano le persone che fanno parte di questa realtà, provando a superare i pregiudizi che hanno probabilmente portato a rispondere in modo negativo alla richiesta della Cooperativa.
“Non penso che Casa di Carla sia un rudere o che i nostri ragazzi abbiano creato problemi in zona – conclude Sartor – Siamo una famiglia come tutte le altre e viviamo in tranquillità. Non so se questa signora si sia realmente confrontata con i condòmini o sia tutto farina del suo sacco. Certamente la delusione è stata enorme, e mi fa capire che nel 2022 dobbiamo lavorare ancora molto sulla sensibilizzazione rispetto ai temi che riguardano il mondo della disabilità. Non chiedevamo un trattamento di favore ma ci siamo sentiti discriminati e questo fa male dopo tutto quello che abbiamo fatto per la nostra comunità in questi anni”.
Recentemente, infatti, è stata firmata la convenzione tra il Comune di Valdobbiadene e ALI per l’attuazione del progetto A.r.i.a. (Amare, Rispettare, Includere, Aiutare) che prevede, per una giornata a settimana, la realizzazione da parte di un gruppo di utenti del Centro Diurno e di Casa di Carla, accompagnati da un operatore, di alcune attività come la pulizia delle aree pubbliche, il monitoraggio della segnaletica stradale, la cura e la manutenzione di panchine e giochi presenti nei parchi.
(Foto: Casa di Carla di ALI Cooperativa Sociale onlus)
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