Valdobbiadene oltre ogni pregiudizio: gli studenti cinesi della “Dieffe” invitati a cantare il loro inno per solidarietà

Mentre in Italia si discute sulla possibilità di applicare l’isolamento per gli studenti cinesi che rientrano dalla Cina, ipotesi esclusa dal ministro dell’istruzione Lucia Azzolina, da Valdobbiadene arriva una bella storia che merita di essere raccontata.

Lo scorso lunedì 3 febbraio 2020, prima della presentazione del progetto delle tre borse di studio che Villa Sandi donerà ai migliori studenti della scuola di ristorazione “Dieffe-Piero Berton” di Valdobbiadene, il dirigente scolastico Alberto Raffaelli, ispirato da una felice intuizione, ha chiesto ai suoi studenti di origine cinese di alzarsi in piedi per cantare l’inno della Cina.

Un’idea che ha sorpreso e incuriosito gli altri studenti, i dirigenti e la stampa presente per conoscere l’iniziativa delle borse di studio.

Dopo un po’ di esitazione, i giovani allievi asiatici della “Dieffe” si sono avvicinati al microfono e, grazie al “coraggio” di una ragazza particolarmente disponibile, hanno iniziato a cantare una canzone nella loro lingua madre.

Facendosi aiutare dalla musica di un cellulare, infarcendo la performance di risate e tanto imbarazzo, gli studenti cinesi hanno portato a compimento quello che il dirigente scolastico Raffaelli aveva chiesto loro.

Al di là della qualità dell’esibizione, per la quale è stata sicuramente apprezzata la buona volontà dei ragazzi, in molti hanno ritenuto altamente educativo rendere protagonisti della piccola cerimonia della “Dieffe” i giovani cinesi.

Un bel messaggio per l’integrazione di questi ragazzi che supera le diatribe degli ultimi giorni legate alle richieste dei governatori di alcune regioni del Nord Italia di adottare particolari precauzioni, tra le quali sospendere temporaneamente le lezioni per gli studenti arrivati dalla Cina, per arginare i rischi del “coronavirus”.

La scuola di Valdobbiadene, frequentata da diversi studenti stranieri, diventa quindi palestra di vita per queste giovani menti in formazione che, convivendo già dai banchi di scuola con coetanei provenienti da diversi angoli del mondo, si stanno già preparando per le sfide che dovranno affrontare in una società sempre più multietnica e condizionata dai nuovi paradigmi della globalizzazione.

A giugno, inoltre, la “Dieffe-Piero Berton” organizzerà un pranzo multietnico dove saranno valorizzati i piatti e le nazioni legati alle origini degli studenti stranieri che sognano di diventare chef e camerieri di sala richiesti in tutto il mondo.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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