La magia della “Luna piena della neve”, curiosità sul plenilunio di febbraio

La luna, foto di Ivan Rovato, telescopio da 60 cm di Piadera (Osservatorio Astronomico di Vittorio Veneto)

Domani sabato si potrà ammirare una Luna Piena che sarà diversa da molte altre che sorgono durante l’anno.

Il plenilunio di sabato 24 febbraio sarà una “Microluna”, il che significa che apparirà leggermente più piccola nel cielo e non brillerà come le altre Lune Piene durante l’anno. Si tratta della controparte della Superluna, ormai ben nota.

Curiosità: una “Microluna” può essere più piccola del 14% e meno luminosa del 30% rispetto a una Superluna.

Il conto alla rovescia è già iniziato, e tra poche ore la Snow Moon 2024 ci regalerà uno spettacolo imperdibile. Il nostro satellite raggiungerà la fase di piena sabato, tecnicamente alle 13.30 ora italiana. Si dovrà però attendere il tramonto per vederla splendere in tutta la sua bellezza.

Il nostro satellite raggiungerà la fase di piena quando si troverà esattamente a 405.085 km dalla Terra, ovvero lontano dal perigeo.

Quella che vedremo splendere in cielo domani sarà vicina all’apogeo, ovvero al punto della sua orbita più lontano da noi. Ecco perché il plenilunio di febbraio 2024 è indicato anche come “Microluna della Neve“. La sua distanza potrebbe farci apparire il disco luminoso più piccolo del solito, ma non per questo meno affascinante.

Leggende e tradizioni

Il nome “Snow Moon” deriva dalle antiche tribù del Nord America, che associavano ogni luna piena a specifici fenomeni naturali o stagionali. Febbraio, noto per le abbondanti nevicate negli Stati Uniti, era il mese in cui gli alberi si spezzavano sotto il peso del ghiaccio e le persone si stringevano attorno al fuoco per scaldarsi.

La tribù Cherokee la denominava “Luna delle Ossa” per l’usanza di rosicchiare fino al midollo le ossa degli animali cacciati, mentre altre culture la conoscevano come “Luna della Fame” o “Luna della Piccola Carestia” a causa della scarsità di cibo.

Tuttavia, non tutte le interpretazioni sono legate al freddo e alla sopravvivenza. La tribù Hopi la chiamava “Luna della Purificazione e del Rinnovamento”, evidenziando un momento di pulizia e nuovo inizio, concetto condiviso anche dalla cultura cinese, che la associa al Capodanno e ai nuovi inizi. In altre tradizioni orientali è celebrata come la “Luna in Erba”, con riti che includono l’accensione di falò e il lancio di lanterne nel cielo.

In alcune tradizioni pagane, come quella celtica, questa luna piena è associata alla festa di Imbolc, che celebra il risveglio della terra e la rinascita della vita. Le celebrazioni includono l’accensione di fuochi, la purificazione delle case e il seminare simbolico di semi, per stimolare la fertilità della terra e degli spiriti.

In Corea, invece, la tradizione vuole che le persone si rechino in montagna per attendere il sorgere della prima luna piena dell’anno, nella convinzione che ciò possa realizzare il desiderio più profondo.

(Foto: per gentile concessione dell’Osservatorio Astronomico di Vittorio Veneto).
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