Vittorio Veneto, in appello condanna ridotta di 10 mesi per il 55enne accusato di aver perseguitato e violentato la moglie malata di sclerosi multipla

Condanna ridotta di dieci mesi per il 55enne vittoriese accusato di aver perseguitato e violentato la moglie malata di sclerosi multipla.

L’uomo, difeso dall’avvocato Stefano Arrigo, era stato condannato in primo grado a una pena di sette anni e quattro mesi di reclusione per violenza sessuale e stalking. I giudici del processo d’appello del Tribunale di Venezia hanno ridotto la pena a sei anni e sei mesi di reclusione confermando la misura di sicurezza che, a pena estinta, gli impedirà di avvicinarsi per un anno all’ex moglie, la quale si è costituita parte civile nel processo, assistita dall’avvocato Alessandra Cadalt.

Una vicenda terribile che era stata denunciata dalla donna nell’agosto del 2018: “Mio marito mi ha violentato”.

Da poco aveva saputo di essere malata di sclerosi multipla, e aveva raccontato agli inquirenti di aver subìto dal marito atteggiamenti aggressivi e denigratori. Nonostante fosse gravemente malata e costretta ad affrontare il difficile percorso di cure da sola. A confermarlo in aula, nel corso del processo di primo grado, era intervenuta la neurologa che la cura e che ha riferito di non aver mai visto, durante visite e ricoveri, l’uomo accompagnare la moglie.

Tra i due si era creata una situazione molto difficile, che sarebbe culminata con l’aggressione. Un giorno il marito l’avrebbe spinta sul letto e costretta a subire un rapporto sessuale. Pochi giorni dopo avrebbe tentato di aggredirla nuovamente, spogliandola e palpeggiandola.

La donna era riuscita a scappare con i figli e lo aveva denunciato. L’imputato ha sempre respinto le accuse: “La cercavo perché volevo vedere i miei figli che lei si è portata via”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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