24/02 – Questa sera a Vidor la presentazione del libro di Fabio Dal Din “Ndar a scaie. Il mestiere del recuperante”

Si chiude oggi, venerdรฌ 24 febbraio, la rassegna letteraria “๐‘บ๐’†๐’“๐’‚๐’•๐’† ๐’…’๐’Š๐’๐’—๐’†๐’“๐’๐’” proposta dall’amministrazione comunale di Vidor, in programma la presentazione del libro ‘๐˜•๐˜ฅ๐˜ข๐˜ณ ๐˜ข ๐˜ด๐˜ค๐˜ข๐˜ช๐˜ฆ. ๐˜๐˜ญ ๐˜ฎ๐˜ฆ๐˜ด๐˜ต๐˜ช๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ฅ๐˜ฆ๐˜ญ ๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ค๐˜ถ๐˜ฑ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ข๐˜ฏ๐˜ต๐˜ฆ del giovane storico Fabio Dal Din.

Alle ore 20:30 in sala consiliare Elvira Fantin, direttrice del periodico Il Castello, Cavaliere della Repubblica e insegnante in pensione, modererร  l’evento.

Di cosa si occupa l’ultimo libro di Dal Din?”I resti di quello che fu uno dei piรน potenti eserciti del mondo, risalgono in disordine e senza speranza, le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza” cosรฌ si chiudeva il bollettino della vittoria del 4 novembre 1918; ma che cosa realmente rimaneva sul fronte italiano dopo che gli eserciti avevano abbandonato le linee? 

“Ndar a scaie” รจ un’opera unica nella quale sono raccolte le testimonianze dei recuperanti del primo dopoguerra; quella che oggi viene definita come una passione, la ricerca con metal detector di reperti di guerra, era una vera e propria necessitร  di sopravvivenza. 

L’epopea di questi cercatori fu infatti lunga, talvolta avventurosa, e sempre piena di pericoli. 

Il lavoro non รจ una semplice raccolta di testimonianze orali ma offre, con molti documenti d’archivio inediti, un contesto storico che ruota attorno a vicende che non molti conoscono.

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