Sta per arrivare a tutti i Comuni della provincia di Treviso lo schema di ordinanza per consentire alle attività di barbiere, acconciatore, estetista, tatuaggio e piercing di poter tenere aperto il proprio esercizio (una possibilità, non un obbligo) anche le domeniche (non i giorni festivi).
Lo schema di ordinanza è stato predisposto dal Gruppo di studio per le Attività Produttive del Centro Studi dell’Associazioni Comuni della Marca Trevigiana per facilitare i Sindaci che già da lunedì potranno firmare l’ordinanza per l’estensione delle giornate lavorative di queste categorie di imprese.
Si tratta dunque di un’ordinanza che concede una deroga all’obbligo di chiusura domenicale per il periodo compreso tra il 18 maggio e il 31 dicembre 2020.
“Le linee guida anti-contagio prevedono il distanziamento sociale all’interno dei saloni di acconciatura, dei centri estetici e degli studio dei tatuatori oltre il lavoro su appuntamento per evitare gli assembramenti – spiega Mariarosa Barazza, presidente dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana -. Dato che il numero di utenti accoglibili in questi esercizi, soprattutto se di dimensioni ridotte, verrà necessariamente contenuto, ci è sembrata un’operazione di buon senso permetterne l’apertura anche domenicale in modo che il lavoro possa essere spalmato su più giorni”.
L’Associazione Comuni ha già effettuato la consultazione, prevista per legge, con le principali associazioni di categorie che rappresentano il mondo dell’artigianato, le quali per la maggioranza si sono espresse in modo favorevole. Questo passaggio consente ai Comuni di non dover a loro volta attivare le consultazioni con le associazioni di categoria, snellendo le procedure e accorciando i tempi.
In provincia di Treviso molti Comuni hanno già adottato da tempo il regolamento attività produttive specifico per queste categorie proposto anni fa dal Centro Studi dell’Associazione Comuni che permette un’estensione dell’orario di lavoro dalle 7 alle 22 per un massimo di 13 ore, lunedì compreso.
Questa nuova deroga è volta ad aiutare la ripartenza del settore, che è stato molto penalizzato dall’emergenza Covid-19, con oltre due mesi di chiusura delle attività.
“È un contributo che i Comuni trevigiani possono dare alla ripartenza, ci è sembrato giusto fare la nostra parte per il sostegno a questi artigiani, che svolgono un servizio importante nelle nostre comunità” – conclude Barazza.
(Fonte: Associazione Comuni Marca Trevigiana).
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