I comitati per la difesa del Servizio sanitario nazionale preoccupati per la grave situazione legata al coronavirus

I Comitati per la difesa del Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) e del diritto alla salute, sorti spontaneamente e da anni attivi nelle province di Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza, sentono la necessità di esprimere, dopo reciproca consultazione, col medesimo comunicato e nello stesso giorno, la loro profonda preoccupazione per la grave situazione sanitaria venutasi a creare nel Veneto, e in Italia, a seguito della diffusione repentina del Covid-19.

Esprimono innanzitutto vicinanza e cordoglio ai parenti e agli amici delle vittime del Covid-19.

Manifestano piena solidarietà e riconoscenza a tutti i lavoratori della Sanità per l’abnegazione con cui hanno finora affrontato l’emergenza, nonostante condizioni di lavoro di grave insicurezza, per la propria e l’altrui salute, privi dei minimi presidi di protezione e salvaguardia.

Ugualmente esprimono gratitudine a tutti quei lavoratori che, continuando la propria attività in condizioni di disagio, permettono ad ogni cittadino di sopravvivere in questo difficile frangente.

Denunciano tuttavia con forza, come da molto tempo stanno facendo, ciascuno nel proprio territorio, l’evidente inadeguatezza del Ssn, un tempo tra i migliori ma ora stremato da anni di tagli ai servizi territoriali e ai posti letto negli ospedali, anche nei reparti di Terapia Intensiva.

Sollecitano la Regione e il Governo ad assumere un atteggiamento pienamente responsabile ed adeguato alla sfida in atto provvedendo, nel più breve tempo possibile alla fornitura dei presidi sanitari per la prevenzione del contagio a tutti i sanitari a rischio, in particolare negli ospedali, oltre che a provvedere a nuovi posti letto, nuovi operatori, e attrezzature sanitarie di supporto indispensabili.

Confermano, ora più che mai, il loro impegno e vigilanza, nei rispettivi territori di competenza per una comune difesa del diritto universale alla salute di tutti e di ciascuno, così come stabilito dalla Costituzione Italiana.

Auspicano che, da questa emergenza, si tragga insegnamento per considerare il Ssn un bene comune, da proteggere salvaguardare e sostenere con finanziamenti adeguati e attribuzione di nuove risorse umane e strumentali.

I Comitati infine, consapevoli della gravità del momento, si impegnano a concordare e attivare, nel prossimo futuro, azioni specifiche e in questa direzione, a difesa della Sanità Pubblica e della qualità del Ssn.

(Fonte: SSN).
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