“Il problema c’era già prima dell’emergenza Covid-19 e il post crisi sarà anche più tragico – sottolinea con amarezza il Presidente della Camera di Commercio Mario Pozza -. Come si può pensare di continuare un’attività d’impresa o di aprirne di nuove se il governo non attua delle specifiche manovre per la riduzione della pressione fiscale, la facilitazione dell’accesso al credito, non favorisce un’azione dedicata all’export delle piccole imprese”.
“Come si fa a pensare di lasciare l’export delle piccole aziende in mano all’Ice, strutturata per le aziende di grandi dimensioni? Stiamo perdendo tempo prezioso e l’intervento in specifiche azioni strategiche di rilancio – afferma Pozza – E’ necessario dare supporto alle imprese con gli avamposti nel mondo che già ci sono e sono le Camere di Commercio Italiane all’Estero, fiore all’occhiello del sistema camerale. Mettiamo subito in campo le risorse che creano rete e voglia e fiducia di fare impresa. Inoltre ogni azienda dovrebbe essere inserita in un progetto europeo che le permetta facilmente di accedere alle risorse e alle progettualità per fare innovazione e rinnovare i propri prodotti e servizi. Rendiamo tutto meno burocratico, aiutiamo le imprese ad essere competitive e agli imprenditori di fare impresa”.
E’ legittimo chiedersi se l’emergenza Covid-19 stia già producendo effetti sulla nati-mortalità d’impresa nelle province di Belluno e Treviso.
Il rilascio, da parte di Infocamere, dei dati sulla demografia d’impresa al I trimestre 2020 è una buona occasione per verificare se nei trend in atto vi siano degli scostamenti significativi rispetto al passato, pur consapevoli che questo set di dati ha molta minore reattività agli eventi, nel breve periodo, rispetto ad esempio, ai classici indicatori sul mercato del lavoro.
Giusto per tenere a mente la cronologia dei fatti ricompresi nel trimestre in esame: il primo decreto relativo all’emergenza sanitaria in Italia risale al 24 febbraio; mentre l’estensione del lockdown all’intero territorio nazionale è stata decisa con il Dpcm 9 marzo 2020, poi rimodulata con il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 25 marzo 2020.
In base al quale le imprese potevano completare le attività, comprese la spedizione delle merci in giacenza, entro il 28 marzo. Il successivo Dpcm del 10 aprile si colloca fuori dal trimestre in esame, ma lo richiameremo in conclusione per altre ragioni.
(Fonte: Camera di Commercio Treviso-Belluno-Dolomiti).
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