Nel 2021 In Italia il 25,4% (quasi 15 milioni) della popolazione è a rischio povertà ed esclusione (Indagine EU SILC) circa 1/4 della popolazione a fronte della media Europea che si colloca intorno a 1/5.
Il dato nazionale è sintesi di una quota molto maggiore nel Mezzogiorno (41,2% pari ad 8,2 milioni di persone) e di una minore nel Centro-Nord (17,4% circa 6,8 milioni). La diffusione territoriale non è omogenea nemmeno all’interno del Mezzogiorno in 5 Regioni (Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Sardegna) è a rischio povertà ed esclusione circa 1/3 della popolazione, in Calabria e Sicilia il dato è poco sopra il 40% in Campania è al 50%.
L’indicatore di rischio povertà ed esclusione è un indicatore di povertà relativa che resta sostanzialmente stabile negli ultimi 15 anni intorno a 1/4 della popolazione nazionale ed al 41-42% della popolazione meridionale.
All’interno di quest’area, tuttavia, aumenta decisamente la quota di persone per le quali la condizione di disagio è maggiore rappresentata dalle persone in povertà assoluta: le famiglie in povertà assoluta passano da poco meno di 800.000 nel 2006 a circa 2 milioni negli ultimi 2 anni (da circa 350.000 ad 800.000 nel Mezzogiorno). Le persone da circa 1,7 milioni a 5,6 milioni. Negli ultimi 15 anni il numero delle persone in povertà assoluta nel Mezzogiorno è più che triplicato passando da 780.000 circa del 2006 a 2.455.000.
Nel 2021, l’incidenza della povertà assoluta resta sostanzialmente stabile 7,5%, era al 7,7% delle famiglie nel 2020 mentre quella individuale resta al 9,4%. Il dato nazionale sottende un miglioramento nelle Regioni del Centro-Nord ed un sensibile peggioramento nel Mezzogiorno.
Nel Mezzogiorno, dove le persone in povertà assoluta sono 2.455.000 (195.000 in più rispetto al 2020), si confermano le incidenze di povertà più elevate: il 12,1% per gli individui (in crescita dall’11,1%), il 10,0% per le famiglie (826.000 erano 775.000 il 9,3% nel 2020). Nel Centro-Nord scende al 6,4% per le famiglie era al 7% nel 2020 ed all’8,0% per le persone era all’8,6% nel 2020.
A livello nazionale anche tra le famiglie con persona di riferimento occupata l’incidenza della povertà assoluta è sostanzialmente stabile, da 7,3% del 2020 a 7,0% (quasi 922.000 famiglie in totale), a sintesi di un miglioramento per questo tipo di famiglie al Nord (da 7,9% a 6,9%) e di un lieve peggioramento nel Mezzogiorno (dal 7,6% all’8,2%). Sono circa 280.000 le famiglie meridionali con persona di riferimento occupata ad essere in povertà assoluta.
Autore: Sistema Ratio Centro Studi Castelli