Stare sul mercato è sempre stata una gara contro il tempo, ma Internet ha incrementato la velocità di gioco. Comprendere quanto la velocità può fare la differenza nella competitività è indispensabile.
Da dove nasce la difficoltà ad accettare che la velocità non è una caratteristica, ma il vero volto del fare business contemporaneo? Dal passato recente.
Fino a pochi decenni fa, un’invenzione, un brevetto o una semplice intuizione, garantivano anni di prosperità aziendale.
Cos’è cambiato? La circolazione delle idee mediata dalle nuove tecnologie. Oggi, un nuovo servizio o prodotto, costato mesi di ricerche, studio e sperimentazione, viene copiato o riprodotto, persino migliorato in pochissimo tempo. Il vaccino è progettare qualsiasi innovazione conferendogli un registro dinamico. Molto dinamico. Se progettiamo la prossima linea di prodotti riserviamo grande attenzione alla velocità di fornitura, quanto e come sarà possibile farne una versione aggiornata, magari implementando nuove funzioni o caratteristiche, per stimolare la domanda.
Tutti noi siamo rimasti favorevolmente sorpresi dalla velocità con cui riceviamo gli ordini da Amazon. Eppure, spesso non avevamo nemmeno urgenza.
La verità è che siamo magnetizzati da chi realizza i nostri bisogni in tempi brevi o brevissimi.
In Cina sta già spopolando l’Instant delivery, un servizio che consente di ricevere quanto ordinato in meno di 3 ore. Certo si tratta di un contesto urbano, ma è l’indicatore di una tendenza.
Siamo molto soggiogati dai tempi stretti.
Anche nel processo di acquisto online siamo sempre più esigenti. Se tutto non avvenisse in modo semplice e rapido potremmo rinunciare all’acquisto. Sono talmente apprezzati questi aspetti che non dobbiamo scordarci di farli funzionare in modo impeccabile, a prova di imbecille, per poi valorizzarli nella nostra comunicazione.
L’ode alla velocità potrebbe finire qui, ma non ci siamo ancora occupati dell’aspetto più importante: la velocità di cambiamento.
Jeff Bezos, fondatore di Amazon, diceva: “Se raddoppi il numero di esperimenti raddoppierai la tua capacità di inventare soluzioni e di aumentare le vendite“.
Ma la velocità di cambiamento è vorace.
Si nutre di informazioni che provengono dal mercato. Abbiamo predisposto le antenne per intercettare i mutamenti dei bisogni dei nostri clienti? Abbiamo studiato soluzioni per interrogarli periodicamente? E i nostri potenziali? Abbiamo investito per scoprire cosa potrebbe avvicinarli ai nostri servizi?
E ancora, siamo poi in grado di rispondere a queste nuove esigenze?
Abbiamo collaboratori capaci e motivati a correre in questa gara? Sentono il brivido e l’ebbrezza di essere talmente in sintonia con il mercato da anticiparne le mosse?
I detrattori diranno che essere troppo veloci espone maggiormente ad errori, a trascurare i prodotti preesistenti, fino a farsi trascinare dalla fascinazione anche a fronte di segnali deboli. Tutte controindicazioni su cui lavorare. Per citare nuovamente Bezos, affrontando questi problemi non smetteremo di cavalcare l’onda favorevole, potenziando la nostra capacità e velocità di trovare soluzioni.
Autore: Stefano Bottoglia – Sistema Ratio Centro Studi Castelli Srl
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