Oggi, mercoledì 14 giugno, è la Giornata internazionale del donatore di sangue, una ricorrenza istituita nel 2005 dall’Organizzazione mondiale della sanità, allo scopo di sensibilizzare sull’importanza dei donatori stessi, specialmente per chi soffre di patologie o necessita di trasfusioni sicure.
Ricorrenza che è al tempo stesso l’occasione per fare una stima del volume di donazioni nella sola Marca trevigiana: come ha fatto sapere il presidente Stefano Pontello, la situazione ha registrato quest’anno un miglioramento, a differenza delle ultime annate.
“Il calo era dipendente dalla mancanza di medici – ha raccontato Pontello – Nel mese di maggio di quest’anno abbiamo avuto un aumento delle donazioni del 5%, frutto della collaborazione con l’azienda sanitaria: abbiamo recuperato il calo precedente”.
L’allarme era stato lanciato nel 2021 anche a livello nazionale, con un calo di donazioni e il costante aumento di consumi di sangue. Nel solo Veneto, ad esempio, il calo ammontava al 10%, a fronte della crescita di fabbisogno di globuli rossi pari al 2%.
L’anno successivo la situazione non era migliorata: sempre l’Avis regionale del Veneto aveva segnalato la presenza di problemi organizzativi e gestionali dettati dalla diminuzione di medici, impegnati sul fronte della pandemia da Covid-19.
“Lo scorso 29 maggio, invece, è entrato in vigore un disegno di legge che consentirà agli specializzandi di aiutarci di domenica (cosa che prima non era possibile) – ha proseguito Pontello – Negli anni precedenti siamo riusciti a tamponare la situazione, visto il calo di medici. Ora abbiamo l’obiettivo di raggiungere la soglia di 46 mila sacche per il prossimo ottobre-novembre”.
“C’è anche molta richiesta di plasma, che era venuto meno con la pandemia – ha proseguito – La fascia maggiore di donatori è quella di età compresa tra i 45 e 55 anni: si tratta di donatori di vecchia data, con 3 donazioni all’anno. Le fasce più giovani ne fanno una e mezza all’anno e saranno sempre meno in futuro, considerato il decremento demografico attuale”.
“Puntiamo al fatto che i giovani facciano due donazioni all’anno – ha aggiunto, spiegando che, a tal proposito, è stata sviluppata una campagna di comunicazione ad hoc, anche sui social – Con questa campagna abbiamo già visto i primi risultati: 106 nuove persone disponibili a donare, di cui 70 hanno già fatto l’esame di idoneità“.
La fascia di donatori di età compresa tra i 18 e i 25 anni è l’obiettivo non soltanto della comunicazione a livello provinciale, ma anche nazionale. Il Ministero della Salute, infatti, ha creato una rete interistituzionale, coinvolgendo soggetti pubblici e privati, per una campagna di comunicazione finalizzata alla promozione della donazione di sangue e di plasma.
“Dona vita, dona sangue” è il titolo della campagna, con l’obiettivo dichiarato di aumentare il numero di donatori, fidelizzare quelli occasionali e coinvolgere i più giovani. Testimonial della campagna è l’attrice Carolina Crescentini.
A livello locale, intanto, per celebrare la giornata nazionale odierna è stata messa in piedi la campagna “M’illumino del dono”, promossa da Avis regionale del Veneto, a cui aderiscono vari Comuni: a Pieve di Soligo e Refrontolo, ad esempio, saranno illuminati di luce rossa rispettivamente le finestre del piano superiore del municipio e il monumento di piazza Francesco Fabbri.
Un modo semplice per segnalare l’importanza di fare fronte a tutte le esigenze connesse a incidenti, trapianti, patologie e trasfusioni, grazie all’impegno dei donatori.
(Foto: Avis Pieve di Soligo – Refrontolo).
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