Quando Amicizia e Fair Play valgono più di una medaglia: Gaia, Emilia, la caviglia infortunata e quell’assalto che non c’è stato

Gaia Traditi ed Emilia Rossatti
Gaia Traditi ed Emilia Rossatti

Fucina di talenti (e di medaglie iridate ed olimpiche che tanti Tricolori hanno fatto sventolare e Inni di Mameli cantare), ma anche – e ancor prima – palestra di valori. La scherma italiana continua a fare parlare di sé, e questa volta a salire sulla ribalta delle cronache nazionali e internazionali non è una medaglia vinta dopo una stoccata in extremis ma un gesto di fair play che – hanno commentato in molti, anche non addetti ai lavori – “dovrebbe essere proiettato nelle scuole”.

La pedana è quella di Vercelli, che sabato scorso ha ospitato i Campionati italiani Under 23. La finale della Spada femminile, la cui vittoria vale anche il pass per gli Europei di Budapest del mese prossimo, vede di fronte due atlete che sono, ancor prima, amiche: Gaia Traditi (Fiamme Oro Roma) ed Emilia Rossatti (Accademia Bernardi Ferrara). La medaglia d’oro è lì che aspetta la più brava, mentre per l’altra ci sarà l’argento. Questa volta, però, affermare che “hanno vinto entrambe”, sia Gaia sia Emilia, non sarà una frase fatta.

Il match è appassionante, e quando le stoccate decisive si avvicinano, sul 12-9 per Traditi, la caviglia destra dell’atleta della Polizia le fa un brutto scherzo. Gaia, testa di serie numero 1, cade nel bel mezzo dell’assalto, che si ferma quando mancano 17 secondi allo scadere del tempo.

La favorita soffre, viene richiesto l’intervento dei medici che cercano almeno di consentire a Traditi di concludere la tenzone. Rossatti è la prima a cercare il contatto con l’amica per consolarla e incoraggiarla.

Dopo circa cinque minuti, Traditi si rialza in piedi: soffre visibilmente ma stringe i denti, in fondo mancano solo 17 secondi al termine. Ce la può fare. In tanti si immaginano una Rossatti che darà il massimo cercando di sfruttare l’infortunio, in fondo c’è un titolo tricolore in ballo. E invece il cronometro riparte e l’atleta dell’Accademia ferrarese riprende la sua danza sulla pedana ma non attacca, anzi in prevalenza indietreggia.

I 17 secondi trascorrono veloci, il pubblico capisce e applaude, poi le ostilità sportive cessano anche per il cronometro ed entrambe le atlete si tolgono la maschera protettiva. Da dietro la retìna emergono gli occhi lucidi di Gaia, che dopo pochi istanti abbraccia Emilia.

Il video fa il giro del web: mostra un abbraccio tra le due finaliste lungo, vero, condito da carezze, baci (che proseguiranno sul podio), sguardi, parole sussurrate, lacrime. “Questa ragazza (Emilia ndr) mi ha fatto capire che comunque non conta la vittoria, ma l’amicizia” dirà, commossa, Traditi nel dopo gara.

Poi Gaia si allontana ed Emilia viene abbracciata dal suo allenatore Riccardo Schiavina. “Questa decisione così giusta e importante, e che rifarei altre mille volte, l’ho presa con lui” dirà Rossatti. E no, non chiamatela “seconda classificata”: non sarebbe giusto. Sabato a Vercelli, con Gaia, ha vinto anche Emilia.

(Foto: Andrea Trifiletti/Bizzi Team per Federazione italiana Scherma).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati