Il Giro d’Italia arriva nel Bellunese. Questa sera il Comune di Auronzo conferisce la cittadinanza onoraria a Vincenzo Nibali

Vincenzo Nibali
Vincenzo Nibali

Oggi, giovedì, il Giro d’Italia arriverà nel Bellunese, con il traguardo a Val di Zoldo. Domani, per l’ottava volta nella storia, raggiungerà il rifugio Auronzo.

Lo farà nella 19.ma tappa, la tappa regina del Giro 106, vale a dire la Longarone – Tre Cime di Lavaredo (rifugio Auronzo), frazione che misura 183 chilometri di sviluppo e che propone 5.400 metri di dislivello, con cinque gran premi della montagna, nell’ordine il passo Campolongo, il Valparola, il Giau e l’ascesa finale alle Tre Cime, salita non lunghissima (7 chilometri) ma che presenta diversi tratti al 18 per cento di pendenza.

L’ultima volta che il Giro è approdato ai 2.330 metri del rifugio Auronzo fu esattamente dieci anni fa, il 25 maggio 2013. Ad imporsi quel giorno, al termine della Silandro – Tre Cime, fu la maglia rosa Vincenzo Nibali: il siciliano vinse sotto una fitta nevicata, partendo a tre chilometri dall’arrivo e trionfando in perfetta solitudine, mettendo così il sigillo più bello alla sua prima vittoria nella Corsa rosa (il secondo trionfo arrivò tre anni più tardi, nel 2016).

Oggi 25 maggio, dunque alla vigilia dell’arrivo alle Tre Cime, il Comune di Auronzo conferirà a Nibali la cittadinanza onoraria.

“Protagonista di un’impresa epica, il 25 maggio 2013 con l’arrivo alle Tre Cime di Lavaredo ha scritto il proprio nome tra i vincitori di una delle salite più iconiche del Giro d’Italia – si legge nella motivazione del conferimento -. Ha contribuito a divulgare nel mondo la lealtà, la tenacia, il coraggio, la perseveranza come veri valori che il Ciclismo sa trasmettere”.

Il conferimento della cittadinanza onoraria avverrà questa sera alle 21.30 nella sala consiliare del municipio di Auronzo. L’ingresso al pubblico è libero. Madrina della serata sarà Lisa Vittozzi, la biathleta azzurra che nella stagione 2022-2023 ha conquistato il terzo posto nella classifica generale di Coppa del mondo, oltre a quattro medaglie ai Campionati mondiali di Oberhof.

In vista di domani, il comitato di tappa ricorda che è stato predisposto un servizio di bus navetta che consentirà agli appassionati il trasporto da Auronzo a Misurina e ritorno.

Saranno predisposti dei parcheggi scambiatori gratuiti segnalati e a riempimento ad Auronzo nelle località San Marco alla Villa Gregoriana, in località Val Marzon e Ospedaletti, in località Taiarezze agli impianti di risalita (per camper e pullman) e in centro ad Auronzo (zona Transacqua e Stadio del Ghiaccio) dove sarà possibile lasciare il proprio mezzo.

Ad eccezione di chi lavora o alloggia a Misurina, l’accesso con mezzi propri a Misurina e la sosta il giorno dell’evento non saranno consentiti. Da Auronzo a Misurina si potrà comunque salire in bicicletta.

La Strada delle Tre Cime è interdetta a qualsiasi mezzo dal Lago d’Antorno al Rifugio Auronzo già da domenica scorsa, in quanto ancora cantiere per la messa in sicurezza della sede stradale e dei parcheggi in quota, considerata la presenza di importanti quantitativi di neve. Il rifugio Auronzo, il giorno della tappa, potrà essere raggiunto a piedi oppure in bicicletta.

Attese migliaia di persone sul tracciato delle tappe Oderzo – Palafavera e Longarone – Tre Cime

Tutto è pronto per una scorpacciata di grande ciclismo: Il Bellunese sta per vivere due giornate da protagonista, a livello sportivo, paesaggistico e anche promozionale. Le città di tappa sono già in fibrillazione e le strade attraversate dal Giro d’Italia sono state addobbate a festa.

“Ci prepariamo a vivere due giorni di sport e di festa. Dopo mesi di lavoro di preparazione, finalmente siamo al dunque, pronti a vivere le emozioni che solo il Giro sa regalare – afferma il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin -. Il Giro d’Italia è un investimento su cui abbiamo creduto fortemente come ente Provincia, insieme al Fondo Comuni confinanti, alla Regione Veneto, al Consorzio Bim Piave e alla Dmo Dolomiti. La vetrina promozionale di due tappe, una più spettacolare dell’altra, non si ferma certo alla corsa: andrà a beneficio dello sviluppo territoriale e turistico dell’intera provincia, che ancora una volta si dimostra non solo fondamentale per la spettacolarità del Giro, ma anche capace di lavorare per l’organizzazione di grandi eventi. E questo grazie ai sindaci delle città di tappa, alle loro strutture e ai tanti volontari che si sono messi a disposizione in pieno spirito Giro: se si pedala in gruppo, si fa meno fatica”.

OGGI

Il primo giorno di Giro è già oggi giovedì, quando la Corsa rosa partirà da Oderzo per arrivare a Palafavera (Val di Zoldo). I corridori entreranno in provincia dal Cansiglio, poi ci sarà un passaggio storico a Soverzene (mai toccata dal Giro prima d’ora), la salita verso il Cadore, passando per Provagna, Dogna e Codissago, il transito per Tai, Valle e Cibiana prima dell’ultima fatica sulle rampe di Palafavera, all’ombra del Pelmo.

“Le due tappe bellunesi saranno le più spettacolari e le più decisive per la classifica finale. Il meteo dovrebbe essere bello e questo renderà imperdibili le due giornate – commenta il sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin -. A livello organizzativo abbiamo la collaborazione dei Comuni limitrofi, dei volontari e della Provincia, che ringrazio, per presidiare le 52 strade che si immettono sulla provinciale teatro di gara. Il paese è addobbato a festa e l’entusiasmo che stiamo respirando in questi giorni di attesa è un’iniezione di fiducia e di ottimismo che dovrà trasmettersi al futuro turistico delle nostre zone. La tappa del Giro è la dimostrazione che l’intera vallata si è messa in moto in maniera unitaria e convinta, e sta lavorando per organizzare e promuovere. È l’anima della Val di Zoldo che mostra al mondo di poter garantire eventi come questo, con un ottimo livello di servizi. E questa è la ricaduta maggiore che può assicurarci il Giro, oltre i guadagni immediati di una giornata di tappa”.

DOMANI

Dopo Palafavera, toccherà alle Tre Cime di Lavaredo essere linea del traguardo (oltre che “Cima Coppi” dell’edizione 2023). Venerdì infatti il Giro ripartirà da Longarone per arrivare fino al Rifugio Auronzo, a quota 2.304 metri, dopo aver scalato nell’ordine il Passo Campolongo, il Valparola, il Giau e il Tre Croci. Tutta la parte alta della provincia sarà attraversata dai corridori. 

“Il comitato di tappa sta lavorando da mesi per preparare al meglio questa giornata, che sarà storica ed epica per il ciclismo – commenta il sindaco Dario Vecellio Galeno -. Il paese è addobbato di rosa, anche se la corsa non transiterà per Auronzo ma scenderà dal Tre Croci per salire alle Tre Cime. Per questo ringrazio i residenti, le famiglie e i commercianti per il segnale di grande entusiasmo. Il Giro è sempre una forte emozione e il connubio con le Tre Cime è qualcosa di eccezionale”.

Per quanto riguarda la logistica, Misurina potrà essere raggiunta solo tramite bus: il Comune di Auronzo ha previsto parcheggi scambiatori lungo la valle dell’Ansiei e navette in collaborazione con Dolomitibus. Le ordinanze di chiusura delle strade riguarderanno anche Longarone, che sarà quartiere di tappa per la partenza (e che inaugurerà il “villaggio in rosa” all’interno della Fiera già questa sera, con l’esposizione dei pezzi da collezione del Museo Colnago, del Museo della bicicletta di Cesiomaggiore e della Manifatture Valcismon, a ingresso libero).

A Longarone, poco prima della partenza, il Giro omaggerà il ricordo del Vajont, nell’anno del sessantesimo dalla tragedia. Alle 10.30 è prevista una cerimonia al Cimitero monumentale di Fortogna con la presenza di Mauro Vegni, la maglia rosa e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.

“Sarà una cerimonia emotivamente forte – spiega Padrin, che è anche sindaco di Longarone -. Abbiamo voluto fortemente che il Giro d’Italia ricordasse il Vajont a sessant’anni da quel terribile 9 ottobre 1963. Uno sport di fatica e spettacolo come è il ciclismo ha la forza di rendere universale il dovere della memoria. Ringrazio tutti i volontari, le forze dell’ordine, i comitati di tappa, la Dmo Dolomiti e anche i semplici cittadini che ci permettono con gli addobbi alle finestre di rendere uniche queste due giornate. È proprio vero che non c’è Giro d’Italia senza le Dolomiti”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati