48 anni fa il tragico terremoto del Friuli, il sisma di magnitudo 6.5 che fece tremare anche il Veneto

Le macerie a Venzone, comune friulano

Oggi, lunedì 6 maggio 2024, ricorre l’anniversario del tragico terremoto del 6 maggio 1976 in Friuli che fece rase al suolo gran parte delle zone limitrofe all’epicentro e fece tremare anche il Veneto.

Era la sera del 6 maggio 1976 in Friuli Venezia Giulia. Alle ore 21.12 la terra cominciò a tremare. L’epicentro del sisma, che raggiunse una magnitudo di 6.5, si trovava poco lontano dal paese di Gemona del Friuli. 

Fu la “Notte dell’Orcolat”, il mostro che, secondo il folklore friulano, è rinchiuso sotto terra nella Carnia e quando si agita scuote le montagne provocando i terremoti.

Per 59 secondi le onde sismiche sconquassarono la Valle del Tagliamento distruggendo numerosi comuni. Tutta la parte centrosettentrionale della regione fu colpita e danni si ebbero anche in alcune parti del Veneto e della Slovenia al confine con il Friuli.

Il sisma fu avvertito in tutta l’Italia centrosettentrionale, dal Veneto al Trentino, fino a Roma. 

Morirono 990 persone, travolte dalle case che crollavano mentre cenavano.

Il terremoto ha coinvolto oltre cento paesi nelle Province di Udine e Pordenone. Le repliche che seguirono il sisma aumentarono il panico e l’angoscia nelle popolazioni locali. Poi, il 15 settembre, una nuova scossa di magnitudo 5.9 ha aggravato ulteriormente la situazione, causando altri morti e ulteriori danni.

Complessivamente, 965 persone persero la vita in questa tragedia.

Le conseguenze furono devastanti, non solo in termini di vite umane, ma anche per il patrimonio edilizio e l’economia. Circa 15mila lavoratori persero il loro lavoro a causa della distruzione o del danneggiamento delle fabbriche.

Sorprendentemente, molti dei Comuni colpiti in modo più grave, come Buia, Gemona e Osoppo, non erano classificati come sismici e non erano quindi soggetti ad adeguati standard antisismici.

Tuttavia, la risposta alla tragedia fu rapida e coordinata. La forte presenza militare in Friuli consentì operazioni di soccorso tempestive ed efficaci. Il Commissario straordinario Giuseppe Zamberletti, nominato dal governo per coordinare le operazioni di soccorso, si dimostrò una figura chiave nella gestione dell’emergenza.

Una delle caratteristiche più rilevanti della risposta all’emergenza fu il coinvolgimento attivo dei sindaci dei comuni colpiti e delle autorità regionali. Ciò segnò un cambiamento significativo nell’approccio alla gestione delle catastrofi naturali, poiché per la prima volta venivano istituiti centri operativi locali per coordinare le operazioni di soccorso e assistenza alla popolazione.

Questa sera inoltre verrà ricordata la tragedia anche in occasione della partita valida per la 35esima giornata di Serie A tra Udinese e Napoli.

Alla Dacia Arena alle 21.00 e 12” , orario in cui si verificò la scossa, le due squadre interromperanno per qualche secondo la partita in segno di rispetto per ricordare le 965 vittime che resteranno per sempre nei nostri cuori. 

Inoltre, nel pre-gara, i bianconeri, a fine riscaldamento, porteranno un mazzo di fiori in curva Nord proprio in onore delle vittime.

(Foto: Wikipedia).
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