Ieri mattina, lunedì 7 ottobre 2019 a Ponte di Piave l’assessore regionale all’ambiente e difesa del suolo Gianpaolo Bottacin, insieme al segretario dell’Autorità di Bacino distrettuale delle Alpi Orientali Francesco Baruffi, ha presentato alcuni importanti interventi per la sicurezza del basso corso del fiume Piave.
“La Regione punta moltissimo su tutto ciò che è utile alla sicurezza e all’incolumità pubblica, – sottolinea l’assessore regionale – in questi anni abbiamo investito in particolare su due aspetti fondamentali, collegati alla previsione e prevenzione degli eventi, senza mai dimenticare di organizzare con efficienza la gestione delle emergenze e del post emergenza, come è stato nel caso della tempesta Vaia.”
Il piano di studio che verrà elaborato prevede di analizzare la situazione ambientale del tratto terminale del Piave, studiarne l’alveo e le caratteristiche, individuare la sua reale capacità di portata per arrivare a definire quali sono gli interventi più idonei ed efficaci in termini di prevenzione, affinché possano essere evitate possibili future esondazioni.
“La Convenzione che abbiamo attuato con l’Autorità di Distretto delle Alpi Orientali è l’esempio di ottima sinergia tra enti, – precisa Bottacin – inserita nelle attività previste dal Piano Gestione Rischio Alluvioni. Diverse sono le azioni previste, tra cui interventi diffusi di taglio alberature e incrementi arginali per favorire la capacità di deflusso e la sicurezza arginale, ma anche un’indagine sperimentale per l’individuazione della massima capacità di portata transitabile nel tratto terminale”.
“Attività che sono connesse anche con gli interventi di laminazione a monte, dal momento che una più precisa conoscenza della capacità di portata del tratto terminale ed un suo incremento, consentono di quantificare meglio i volumi da invasare a monte”.
“In Veneto esiste un “prima” e un “dopo” rispetto al concetto di sicurezza idraulica, – sottolinea ancora l’assessore regionale alla difesa del suolo – in questo passaggio storico l’amministrazione Zaia dà il via ad un approccio diverso dal passato nel rapporto col territorio, privilegiando le opere di difesa del suolo, come spesso ricorda anche l’autorevole professor D’Alpaos. Previsione e prevenzione sono strumenti decisivi per dare la risposta più efficace e con anticipo prepararsi agli eventi calamitosi. E il Veneto in tutto ciò è all’avanguardia, non solo a livello nazionale, ma pure europeo.”
“Anche sul Piave ci siamo mossi su questa linea, – conclude Bottacin – ben consapevoli che il rischio zero non esiste e bisogna lavorare perché sia il minore possibile. Ne sono prova i 108 milioni di euro investiti dalla Regione su questo fiume negli ultimi anni, ma anche i lavori e le collaborazioni poste in essere con importanti enti tra cui, ad esempio, l’Università di Padova. Una linea sulla quale intendiamo proseguire, in particolare, a tutela dei territori rivieraschi.”
(Fonte e foto: Regione Veneto).
#Qdpnews.it