Carlo Salvan è stato eletto nuovo presidente di Coldiretti Veneto. La nomina è arrivata nel pomeriggio di oggi, venerdì, a Salgareda dopo l’assemblea a cui hanno partecipato i presidenti e delegati provinciali dell’associazione.
Già alla guida della sede provinciale di Coldiretti Rovigo dal 2018 e vicepresidente regionale, Salvan ricopre anche altri incarichi: è infatti al vertice del Consorzio Agrario del NordEst dal 2022, oltre che consigliere di amministrazione dei Consorzi Agrari d’Italia e di Coprob.
Alla direzione di Coldiretti Veneto è confermata Marina Montedoro, che in due anni ha traghettato l’organizzazione verso il rinnovo delle cariche con il mandato di Delegato confederale.
“Voglio ringraziare tutti coloro che hanno votato per la mia nomina – ha affermato Salvan nel corso del convegno pubblico dal titolo “Veneto motore dell’agricoltura italiana, le sfide per il futuro –: cercherò in tutti i modi di ripagare la fiducia che mi è stata dimostrata”.
Al convegno pubblico successivo all’elezione hanno partecipato anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, europarlamentari, assessori e consiglieri regionali e rappresentanti del mondo agricolo.
“Auguro buon lavoro a Carlo Salvan – ha affermato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini -; la sfida più importante per la nostra associazione è quella di portare il reddito adeguato alle imprese agricole”.
“Esprimo un grande in bocca al lupo al presidente Salvan e a Marina Montedoro che prosegue nel suo ruolo di direttrice – dei quali ben conosco le capacità -, ai membri del Consiglio e a tutta la squadra veneta di Coldiretti, donne e uomini orgogliosi delle proprie radici, in prima linea del fornire supporto a un sistema economico regionale che vale 7,7 miliardi di euro di fatturato, fatto di imprese che danno lavoro a 67 mila addetti – ha precisato Zaia – Il Veneto è agricoltura“.
Dopo l’assemblea, il presidente di Coldiretti Treviso Giorgio Polegato ha affermato che “oggi abbiamo sentito dei temi attuali, molto interessanti e scottanti soprattutto. L’Europa tante volte non dimostra quella sensibilità e quell’attenzione che il mondo agricolo merita, anzi purtroppo dietro ci sono interessi di multinazionali che vanno in direzione contraria agli interessi del singolo produttore e anche degli Stati che invece nell’agricoltura hanno una storicità, un interesse e un indotto primario, come l’Italia. Abbiamo capito che si farà di tutto per cercare di arginare questi problemi e porre ancora al centro dell’attenzione il mondo agricolo, con i prodotti che arrivano direttamente dalla terra e non da sintesi come vorrebbero farci passare multinazionali”.
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