Duecento anni del Tempio di Canova. Sgarbi: “Il Prosecco e l’Unesco: c’è una prospettiva di cultura dell’agricoltura”

Ieri, giovedì 11 luglio 2019, sono iniziate le celebrazioni per gli “Anniversari Canoviani” con l’obiettivo di festeggiare i 200 anni dalla posa della prima pietra del Tempio di Possagno.

Il programma è iniziato con l’apertura ufficiale delle celebrazioni alla presenza del presidente della Fondazione Canova onlus, Vittorio Sgarbi (nella foto), del sindaco di Possagno, Valerio Favero, del direttore della Gypsotheca e del museo “Antonio Canova”, Mario Guderzo, e del presidente dell’Opera Dotazione del Tempio Canoviano di Possagno, Giuseppe Cunial.

Alle ore 21, lo stesso Tempio Canoviano ha ospitato uno speciale concerto de “I Solisti Veneti” in onore di Antonio Canova. Un omaggio anche al Maestro Claudio Scimone che, con i suoi “Solisti”, ha proposto delle eccezionali pagine musicali, scelte soprattutto fra quelle che Canova ammirava maggiormente: Bach, Vivaldi, Corelli e Marcello.

Con queste celebrazioni si è ricordato un momento fondamentale della storia della comunità di Possagno. L’11 luglio 1819, infatti, c’è stata la posa della prima pietra del Tempio Canoviano di Possagno, tra grandi feste di paese con la partecipazione di Antonio Canova.

Il Tempio è stato progettato da Canova in più riprese, tra il 1804 e il 1818, aiutato per i disegni da Pietro Bosio e da Luigi Rossini, con i consigli epistolari di Giannantonio Selva e Antonio Diedo.

La spesa del Tempio è stata sostenuta quasi per intero dallo scultore. Ai lavori partecipò tutta la comunità di Possagno fornendo alcuni materiali e tanto lavoro volontario. Canova è morto il 13 ottobre 1822, quindi a lavori appena iniziati, affidando nel suo testamento al suo fratellastro, monsignor Giovanni Battista Sartori, il compito di portare a termine l’impresa che riteneva di fondamentale importanza.

Il 7 maggio 1832 il Tempio, chiesa parrocchiale di Possagno, è stato solennemente consacrato alla Santissima Trinità dal vescovo Sartori.

La chiesa è un esempio di architettura capace di riunire l’antica Grecia all’Impero Romano attraverso il Partenone e il Pantheon. Collocato ai piedi delle montagne della Pedemontana del Grappa, è un esempio di architettura neoclassica di ampio respiro.

Gli Anniversari Canoviani, promossi da Opera Dotazione del Tempio Canoviano di Possagno insieme a Fondazione Canova onlus e al Comune di Possagno, hanno voluto celebrare questa importante ricorrenza con diversi eventi e iniziative culturali, primo passaggio delle celebrazioni che si concluderanno nel 2022, bicentenario della morte del grande artista neoclassico.

C’è una prospettiva di cultura dell’agricoltura – ha affermato Vittorio Sgarbi, presidente della Fondazione Canova – perché l’agricoltura è una cultura e una civiltà: il fondamento stesso del mondo veneziano con le ville venete che erano aziende agricole. Il fatto che l’area del Prosecco sia stata indicata dall’Unesco è semplicemente una continuazione naturale del rapporto fra l’agricoltura e la cultura”.

“Noi siamo qui con Canova – conclude Sgarbi – ed è come un presidio che guarda in avanti allargando sempre di più il proprio orizzonte anche alle attività materiali che sono il fondamento di quelle spirituali”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it ® Riproduzione riservata).
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