“Alì migliora la vita” diceva sempre Francesco Canella, tanto da farlo diventare uno slogan, e lo diceva anche ai suoi oltre 4500 dipendenti, che questa mattina, saputa la notizia della sua dipartita, hanno percepito un vuoto calare su di loro dagli ampi soffitti dei loro supermercati. Dall’azienda non sono arrivate ancora le linee guida da seguire, non si parla ancora di giorno di lutti o date ipotetiche per i funerali. Canella è mancato all’ospedale di Padova a 92 anni, raggiunto da una malattia che lo inseguiva da qualche tempo.
“Questi erano i suoi figli – spiega per esempio Riccardo Casanova, direttore della filiale di Conegliano 2 ed ex direttore del punto vendita di Onè di Fonte, due delle sedi più recenti in Provincia – A ogni inaugurazione lui c’è sempre stato. Era una persona estremamente capace di trasmettere umanità e ha insegnato tanto a tutti noi. Prima di tutto, per lui, c’erano i collaboratori e ha potuto fare moltissimo per noi”.
La storia di Canella, come quelli di molti altri imprenditori del suo calibro, parte in miniatura: con l’immagine di un quindicenne che trasporta il latte in bicicletta. Nel 1958 a Padova aveva soltanto un piccolo negozio di alimentari, che nel 1971 trasformò con i fratelli in un supermercato. Tra le grandi innovazioni che portò al settore, ci sarebbe quello relativo alla gastronomia interna al supermercato, dove nei supermercati Alì si veniva serviti (e questo veniva particolarmente apprezzato).
Ben cinquant’anni dopo, lo stesso Canella, dopo due anni di pandemia, inaugurava il 116° punto vendita a Conegliano, in via Maggiore Piovesana. “Bisogna lavorare con passione e onestà” aveva detto quella volta, assieme ai suoi figli Gianni e Marco, che hanno ereditato la sua dedizione e porteranno avanti la sua visione. In occasione di quell’anniversario, Canella aveva deciso di distribuire un premio di oltre un milione di euro ai suoi dipendenti, per dimostrare ancora una volta come i collaboratori sarebbero rimasti al centro della sua visione aziendale.
La moglie Rossella, i figli, i fratelli e i nipoti non possono dirsi soli nell’affrontare questo lutto, anche considerando che per ogni compleanno compiuto, Canella ha trovato a sorpresa gli auguri dei suoi dipendenti alla radio o sulla stampa locale. Un piccolo segno di affetto, che lui – secondo i suoi collaboratori – apprezzava più di ogni lusinga o risultato.
Il presidente Luca Zaia lo ricorda così: “Con Francesco Canella il Veneto perde uno dei suoi più grandi imprenditori del food, ma non solo, perde un uomo geniale, buono, sensibile, che ha dedicato parti importanti della sua vita di uomo e di imprenditore al volontariato, alla beneficienza, al sostegno del suo Veneto nelle situazioni di crisi, come nel 2018, quando lanciò una grande raccolta fondi tra i clienti dei suoi supermercati per aiutare i territori devastati dal maltempo di allora con un esito straordinario, o quando fece importanti donazioni donò all’ospedale di Padova in periodo Covid”.
“Se ne è andato un grande uomo, un simbolo dell’imprenditore che si è fatto da sè, un esempio brillante di come, con il sacrificio, le proprie intuizioni e tanto lavoro, si possa costruire il proprio successo. – commenta il presidente di Unioncamere del Veneto Mario Pozza – Francesco Canella è stato un innovatore che ha rivoluzionato il settore della distribuzione alimentare, capitano d’azienda geniale, uomo dotato di grandi doti imprenditoriali e umane, umile e sempre consapevole di essere partito dal basso. Ha dedicato la propria vita all’impresa e ne ha fatto la sua famiglia. Il suo successo è stato anche il successo di tutti i suoi collaboratori e dell’intero gruppo Alì”.
“Alla moglie, ai figli e a tutta la grande famiglia Alì che ha avuto la fortuna di lavorare al fianco del sig. Francesco, esprimo il cordoglio di tutto il sistema camerale veneto” conclude.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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