Strage di Santo Stefano di Cadore, il giorno dei funerali: le tre bare in chiesa e la disperazione dei familiari

Le lacrime del sindaco di Venezia Brugnaro
Le lacrime del sindaco di Venezia Brugnaro

La bara bianca del piccolo Mattia Antoniello accompagnata da quella della nonna Maria Grazia Zuin e del papà Marco Antoniello sono entrate nella chiesa di Favero Veneto alle 10.30 di oggi, venerdì.

Le parole del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro

Tutto il paese si è radunato all’interno e all’esterno della chiesa per dare l’ultimo saluto a Mattia, Maria e Marco e per esprimere la propria vicinanza ai parenti. La famiglia è stata falciata dall’Audi con alla guida la cittadina tedesca Angelika Hutter mentre si trovava in vacanza a Santo Stefano di Cadore. 

Presenti anche alcuni rappresentanti delle istituzioni come il prefetto di Venezia Michele di Bari, il sindaco della città lagunare Luigi Brugnaro, il presidente del consiglio comunale Ermelinda Damiano, il vicesindaco Andrea Tomaello e il sindaco di Santo Stefano di Cadore Oscar Meneghetti. All’esterno della chiesa presenti due ghirlande di fiori della città di Venezia e dell’Ulss 3 Serenissima. Oggi in tutta la Città metropolitana di Venezia è stato dichiarato il lutto cittadino.

Momenti di grande commozione quando al suono delle campane hanno fatto l’ingresso nel sagrato della chiesa le tre autobare.

Un lungo abbraccio tra il sindaco Brugnaro e il nonno del piccolo Mattia, la disperazione dei familiari e le lacrime dei presenti hanno accompagnato le bare all’interno della chiesa.

“Stavo tornando dal camposcuola per l’aggravarsi delle condizioni di mio padre quando sono stato raggiunto da un messaggio che diceva della tragedia – ha detto don Giuseppe in lacrime durante l’omelia – uccisi mentre passeggiavano tranquilli arrivati a Santo Stefano di Cadore per fuggire dal caldo della città”.

Marco papà affettuoso con i suoi figli stimato da tutti, nonna Mariagrazia che si è sempre spesa per tutti e poi il piccolo Mattia che avrebbe compiuto tre anni domenica prossima: “è un dolore incolmabile – continua il parroco – che cosa si può davanti alla morte di un bambino la cui vita era appena sbocciata. Davanti a queste morti rimaniamo sconvolti”.

Il parroco ha poi affermato che troppo spesso alla guida di auto potenti ci sono donne e uomini fragili che mettono in pericolo la vita di altri. Nessuno pensa mai a questo: “Si sale, si accende e si parte, ma basta una distrazione o un momento di stanchezza per distruggere la vita di altri. Queste tre bare ci riportano oggi a questa verità”.  

A Elena, mamma di Mattia, è arrivata anche la vicinanza di un papà del trentino : “Mi ha chiamato – spiega il parroco – dicendomi che lui non sa cosa voglia dire perdere un figlio ma che pregherà per lei”.

“Prometto che sarò presente per la crescita degli altri tuoi figli Tommaso e Giada e che cercherò di colmare il vuoto che tu e Mattia avete lasciato in casa” ha affermato il fratello di Marco.



(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
1
Shares
Articoli correlati