L’Europa riparte dalla cultura e dai cittadini. Anche due bellunesi scelti per dare il loro contributo al dibattito sul futuro del patrimonio culturale

Ministri, governanti, esperti e anche semplici cittadini si sono incontrati ieri, sabato 24 settembre, alla Fondazione Cini di Venezia, nella giornata conclusiva del Summit del Patrimonio culturale europeo, promosso da “Europa Nostra”, la voce europea della società civile impegnata nel settore del Patrimonio Culturale. Uno degli obiettivi dell’incontro era evidenziare il ruolo del patrimonio culturale nella ripresa sostenibile e inclusiva dell’Europa.

“Il Parlamento Europeo – ha sottolineato nel suo intervento il presidente dell’assemblea di Strasburgo e Bruxelles, David Sassoli – ha alzato gli stanziamenti del bilancio pluriennali, spingendo gli Stati membri a investire una fetta importante dei loro Pnrr proprio sulla cultura, che è uno dei settori che più ha sofferto per la pandemia”.

Dubravka Šuica, vicepresidente della Commissione Europea per la democrazia e la demografia, ha confermato l’impegno delle istituzioni continentali per la difesa del patrimonio culturale: “Se non si protegge il patrimonio culturale, non si protegge la natura in cui viviamo. Il nostro passato è fonte di ispirazione per il presente e per l’avvenire”.

Lo sguardo in avanti è lo scopo principale delle conferenze sul futuro dell’Europa, a cui sono chiamati a partecipare in prima persona i cittadini. Ne sono stati selezionati alcune centinaia tramite convocazione telefonica in tutti i Paesi dell’Unione Europea.

“All’inizio pensavo fosse uno scherzo e ho fatto delle verifiche prima di aderire – ha affermato Enzo Gorza, 69 enne pensionato di Feltre -, ma ora mi sto appassionando. L’Europa deve essere più vicina ai cittadini in tutte le fasi della loro vita; fra trent’anni mi piacerebbe che fosse solidale ed accogliente”.

La selezione in Veneto è caduta una seconda volta nel Bellunese: Piero Savaris, studente 27enne, apprezza il fatto “di poter conoscere da vicino le istituzioni europee e di poter contribuire a cambiare le cose con qualche idea”.

Il percorso partecipativo, che si concluderà nella primavera 2022, è aperto non solo ai cittadini selezionati, ma a tutti i residenti.

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“Entrando nella piattaforma multilingue futureu.europa.eu – aggiunge la vicepresidente Šuica – ciascuno può fare proposte, condividere interessi, considerazioni, speranze. Basta scrivere e il sistema traduce in 24 lingue diverse, dando l’opportunità di discutere e deliberare in condizioni di parità”.

All’incontro ha portato il suo saluto anche il ministro della cultura Dario Franceschini affermando: “L’Italia ha investito molto nella centralità della cultura come volàno dello sviluppo sostenibile, in occasione della sua presidenza di turno del G20. Siamo in piena sintonia con l’azione portata avanti da ‘Europa nostra’ che da anni ha indicato la strada”.


(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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