Oggi 512 anni fa moriva Amerigo Vespucci, icona della navigazione e dell’Italia dei pionieri

Simbolo di Italianità ed eleganza, la Amerigo Vespucci, cento metri di nave-museo, solca ancora i mari e gli oceani di tutto il mondo spinta dalle enormi vele (e recentemente da un motore elettrico) portando avanti i simboli della navigazione. Dopo novant’anni dalla sua creazione, nel 1931, questa meravigliosa imbarcazione onora ancora uno dei più grandi esploratori, viaggiatori, naviganti italiani, morto proprio il 22 febbraio del lontano 1512, esattamente 512 anni fa

Anche se Amerigo Vespucci nacque come cittadino di Firenze, il legame con il Veneto e con tutti i porti del Mediterraneo è da cercare nella sua figura di cartografo, con le sue invenzioni e il suo esempio, che sicuramente permisero anche a chi venne dopo di lui di apprendere nuove consapevolezze sul mare e sui suoi segreti. Consapevolezze che forse consentirono anche a Venezia di aprirsi al mondo.

Vespucci non fu soltanto colui che diede il nome all’America come continente (poiché il primo a rendersi conto che le terre scoperte a occidente non erano l’Asia ma qualcosa di diverso) ma anche l’inventore del calcolo della longitudine sulla base della distanza lunare.

È anche vero che la sua biografia presenta anche qualche punto nero, dovuto alle contraddizioni trascritte da autori differenti. Poco importa alla gloria di questo nome: l’esempio di Amerigo, come quello di Cristoforo Colombo, continua a viaggiare idealmente per il mondo anche grazie a questa nave, gonfiando il petto dei giovani marinai italiani del patriottismo che l’Italia si è meritata in tanti anni di atti eroici e geniali.

(Foto e video: archivio Qdpnews.it).
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