Zaia scettico sulla proposta del villaggio Eni: “Si sta vertendo verso il noleggio di un villaggio temporaneo e poi lo smantellamento totale”

Il presidente della Regione Luca Zaia
Il presidente della Regione Luca Zaia

Sul progetto di riqualificazione del villaggio Eni, recentemente riportato all’attenzione della stampa dal sindaco di Borca Bortolo Sala, con tanto di appoggio della Provincia di Belluno (clicca qui per l’articolo d’approfondimento sul progetto), il presidente Luca Zaia risponde con scetticismo, considerando quanto dedotto da una valutazione del sito risalente a qualche anno fa.

“Per prima cosa occorre dire che non è una novità – risponde ai giornalisti, – ma la prima cosa a cui abbiamo pensato quattro o cinque anni fa. Le valutazioni però sono complesse, di natura economica, logistica e di sostenibilità. Al di là che tutti hanno sempre le soluzioni per tutti i mali del Paese, noi qui dobbiamo rispondere a un contratto firmato con il Comitato olimpico internazionale, quindi abbiamo un city-contract che ci impone determinati requisiti. Non è che possiamo fare il villaggio olimpico dove vogliamo. Comunque, non saremo noi né a realizzarlo, né a definire dove andrà a finire. Sarà la Società infrastrutture a prendere questa decisione”.

“Con il villaggio Eni avremmo risolto molti problemi, ma erano state individuate varie criticità: per esempio la frana, che è una frana tra l’altro importante. Quella strada è oggetto di transito anche di molto traffico pesante proprio perché la frana ha necessità di essere pulita spesso. Il comitato ci chiede anche del rischio alluvioni, il rischio allagamenti, ci chiede tutto quanto perché non dobbiamo dimenticare che in quel villaggio ci saranno atleti e forse oltre tremila giornalisti. Dobbiamo avere una garanzia che sia una soluzione sicura”

Secondo i tecnici del progetto Eni, la struttura di Borca necessiterebbe di circa 350 posti in più, avendone già 850 disponibili, calcolando albergo e colonia. “Ricordo che i tecnici anni fa ci parlarono di un albergo da riavviare, con tutte le difficoltà del caso: non vorrei però che si pensasse che il villaggio olimpico possa contenere qualche centinaio di persone, anzi dovrà contenerne migliaia. Stiamo parlando di una piccola cittadina che durerà un paio di mesi e poi sparirà”.

“Quello che è certo è che, per un tema legato al consumo del suolo, si sta vertendo nella direzione del noleggio, per poi prevedere uno smantellamento totale del villaggio a fine giochi”. Il presidente ha affermato che l’ipotesi del noleggio si potrebbe rivelare molto più economica e meno impattante dal punto di vista ambientale. “Noi rimaniamo con questa proposta, rispettosa delle proposte altrui”.

“Per quanto riguarda la pista lunga di pattinaggio, – ha aggiunto Zaia, – noi facciamo il tifo affinché non esca da Veneto o dalla Lombardia. Che queste Olimpiadi restino sull’asse Milano-Cortina, perché siamo noi ad aver inviato la candidatura e dato tutte le garanzie. Ci sarà sicuramente una proposta veneta, con “poche lire” potrebbe essere riadattata una pista corta, mentre per una pista lunga ci vorranno altri investimenti”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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