All’ex ospedale di Asolo, la tenacia del call center Tracciamento positivi: “A Natale oltre 1000 chiamate al giorno”

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Ottocento, novecento, mille chiamate al giorno: un inverno che ha dato qualche attimo di tregua soltanto nell’ultima settimana agli operatori del call center Tracciamento Positivi Coronavirus, che ha sede all’ex ospedale di Asolo.

L’Ulss2 Marca Trevigiana e, più in generale, la sanità del Veneto ha sempre dichiarato di credere molto nell’operazione di tracciamento e individuazione dei contatti dei positivi al test del Covid-19, come strumento per dare alla pandemia dei margini sempre più definiti e mettere in allerta chi potrebbe aver contratto il virus.

Il servizio, che ha avuto il battesimo di fuoco allo scoppio della prima ondata, ormai quasi un anno fa, necessita di un grande impiego di risorse e soprattutto della concentrazione, della pazienza e della precisione degli operatori che se ne occupano.

Medici, tecnici della prevenzione ma anche amministrativi in carico alla Protezione civile, spesso piuttosto giovani, che si occupano di rintracciare chi ha avuto contatti con un soggetto positivo nelle ultime 48 ore.

Anche se oggi il numero di chiamate al giorno si sono ridotte a un centinaio e mezzo, così come si è dimezzato il numero di tamponi effettuati al punto covid di Altivole, con l’entrata in gioco anche delle cliniche e farmacie private, ci sono state giornate in cui gli operatori si sono trovati ad affrontare anche un migliaio di telefonate in otto ore di lavoro.

Telefonate della durata di dieci o venti minuti, in cui, qualche volta, si dimostrava necessario far fronte alla diffidenza e alla preoccupazione dei cittadini, in cui capitava di imbattersi in problematiche personali, resistenze, incomprensioni, contatti falsi e, nei periodi di Natale, persino alla solitudine e allo sconforto.

All’ex ospedale di Asolo il personale, una trentina di persone residenti nella zona o nei dintorni, ha tenuto duro fin da ottobre e ha continuato a lavorare giorno dopo giorno, persino alla vigilia e il primo dell’anno: allo storico ospedale tutto è stato pensato per agevolare un’operatività a questi ritmi ma anche per celebrare le riaperture delle stanze dopo diversi anni di inattività dell’edificio, lì dove un tempo c’era la sede della direzione generale.

Cartone riciclato come ammobilio e stanze dedicate ai personaggi più illustri dell’asolano: sala Duse, sala Stark, un’idea che ha apprezzato anche il primo cittadino della città Mauro Migliorini, che la scorsa settimana ha effettuato un sopralluogo per complimentarsi per il lavoro svolto finora.

“Vorrei sapere chi ha avuto quest’idea geniale – ha affermato. Esiste un dialogo solido tra il Comune e l’Ulss2, tanto che nella giornata di oggi gli operatori comunali hanno svolto della manutenzione straordinaria nel vialetto alberato del distretto sociosanitario dell’ospedale”.

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Continua anche il lavoro al centro tamponi di Altivole, dove pur senza coda l’esercito e il personale dell’Ulss2 offrono il loro servizio a un flusso costante di pazienti, differenziando in modo ancora più organizzato e intuitivo le corsie: dopo l’accettazione, i percorsi si dividono tra bianchi e gialli, per gli ultimi sono state predisposte due corsie una per i richiami al molecolare e una per anziani, bambini, forze dell’ordine, medici e vigili del fuoco.

Al personale che opera, inoltre, è stata data l’opportunità di cambiarsi e trovare ristoro in un luogo caldo, cosa che prima non era possibile. Le comunicazioni sono veloci, via sms, ancora più rapide in caso di positività e il piazzale dell’Ex-Velo, con la gimcana di new jersey a definirne il tracciato appare oggi del tutto scorrevole.

(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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