I Capricci di Bellotto da Asolo in Polonia: due celebri dipinti del Museo civico asolano esposti al Castello Reale Museo di Varsavia

I celeberrimi Capricci di Bernardo Bellotto di proprietà del Museo Civico di Asolo sono temporaneamente in prestito a Varsavia nella sede prestigiosa del Castello Reale Museo di Varsavia nella mostra per i 300 anni della nascita di Bernardo Bellotto (Venezia 1722-Varsavia 1780).

La mostra verrà inaugurata il 23 settembre 2022 e rimarrà aperta fino all’8 gennaio 2023 e si pone come obiettivo di esporre per la prima volta l’opera completa di questo artista in Polonia.

Nel 1748 Bernardo Bellotto cominciò a lavorare alla corte del re di Polonia Augusto III e dal 1768 fino alla fine della sua vita lavorò alla corte di Re Stanislao Poniatowski a Varsavia.

Gli furono commissionate tra le altre opere due serie di vedute, una riguardante Roma e una Varsavia. Quest’ultima serie costituita da 21 dipinti è sopravvissuta alla Seconda guerra mondiale e costituisce una delle parti più preziose della collezione del Royal Castle Museum.

La peculiarità delle sue vedute risiede in una tecnica appresa da Canaletto di cui Bellotto fu nipote, ricca di dettagli, tali da fornire un quadro chiaro dell’architettura, della società, delle persone e delle differenti condizioni di vita e di lavoro.

I dipinti di Bellotto furono studiati accuratamente e con il lavoro di architetti, storici dell’arte e sovrintendenti la Città vecchia di Varsavia che era stata quasi completamente distrutta dalla guerra venne ricostruita in tempi brevissimi; la ricostruzione fu terminata nel 1955 e completata definitivamente circa dopo trent’anni.

I dipinti provenienti dal Museo asolano sono Capriccio con ruderi di un arco di un tempio romano, in cui Bellotto sperimenta nuovi tagli prospettici, isolando gli antichi monumenti e potenziandone l’immagine mediante giochi di luce e d’ombra che amplificano al massimo il taglio scenografico e Capriccio con ruderi di un arco di trionfo.

I due Capricci, olii su tela, sono stati restaurati a Treviso nel 2011 e già esposti in varie mostre anche internazionali (a Parigi, a Barcellona, a Caserta, a Verona, a Monaco, l’ultima a Milano nel 2016). Eseguiti tra il 1742 e il 1743, fanno parte di un ciclo di tele di simile formato e soggetto dipinte dal giovane Bellotto dopo il suo fondamentale viaggio a Roma.

Dalla fedele veduta degli scorci monumentali di Roma l’artista passa al libero capriccio, in cui gli edifici vengono combinati in modo eclettico con architetture di fantasie in un suggestivo montaggio.

(Fonte e foto: Comune di Asolo).
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