Spazi per famiglie, spazi per l’infanzia, ma pochi spazi per i ragazzi: è quanto raccolto da un’analisi dell’assessorato ai servizi sociali, diretto dall’assessore Andrea Canil, e dalla cooperativa onlus Kiriku, rappresentata da Laura Bassotto.
Su questa base, nella giornata di ieri, dieci ragazzi hanno portato a termine un lavoro di riqualificazione presso il campo sportivo di Casella d’Asolo, con l’aiuto dei due referenti, due volontari e un operatore comunale.
Si trattava di un’area a tratti trascurata, dove i ragazzi avevano smesso di venire a giocare a basket, e dove chi si allenava in pista aveva cominciato a parcheggiare le automobili, ignorando i canestri alle due estremità e le linee di campo.
I ragazzi, tra i 15 e i 18 anni, si sono dotati di guanti, rastrelli e pale per rimuovere le sterpaglie che ormai invadevano il campo e l’amministrazione ha acconsentito alla loro richiesta di avere, in un altro punto del campo sportivo, una rete da pallavolo.
Alcuni di loro hanno ricordato quell’area come un luogo del cuore, dove durante l’infanzia venivano a giocare con gli amici: questo il criterio per scegliere da dove partire per questa missione che vedrà la riqualificazione di altre aree in futuro.
Se un tempo i ragazzi colonizzavano i parchi e le panchine nelle zone urbane, le capanne nelle macchie di boscaglia o le sponde dei torrenti nelle zone di campagna, trovando punti d’incontro o addirittura trasformandoli in fortezze, oggi qualcuno si chiede da dove nasca la loro incapacità di appropriarsi dei luoghi anche nel tempo libero; e se la preferenza verso il virtuale sia da attribuire alla vantaggiosità della condivisione telematica o alla mancanza di luoghi fisici.
“Il progetto Spazio ai giovani è nato prima di tutto con un progetto di coinvolgimento e di ascolto – spiega Canil – li abbiamo portati a raccontare le loro esigenze e a fare delle proposte. Di conseguenza siamo qui oggi per portare a termine un primo lavoro di riqualificazione per poi affidare la gestione del parco agli stessi ragazzi che lo vorranno utilizzare”.
Ai giovani quindi torna assegnato il compito, questa volta assegnato direttamente dal comune, di tutelare sugli spazi che loro stessi hanno voluto, imparando una lezione d’educazione civica che potrà tornare loro utile una volta cittadini adulti.
(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
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