Posata la pietra della Casa della Comunità di Asolo: è la prima nella Marca

Un giorno importante oggi, giovedì 22 febbraio, per i cittadini di Asolo: allo storico ex ospedale di via Forestuzzo, ai piedi del centro cittadino, è stata posata alle 11.30 la prima pietra della Casa della Comunità, nuova forma di presidio sanitario territoriale che l’Ulss2 replicherà anche in altri distretti, da Valdobbiadene a Farra di Soligo. Si tratta della primo cantiere di questo tipo di struttura inaugurato nella Provincia di Treviso.

Questa parziale rinascita dell’edificio di via Forestuzzo, tanto rimpianto dalla comunità da trent’anni a questa parte, rappresenta anche un punto centrale nei progetti della città: quest’area, con l’ampio parcheggio e la questione della mobilità alternativa, è già uno dei temi caldi delle elezioni 2024. 

Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco Mauro Migliorini con parte della giunta, il direttore generale dell’Ulss2 Marca Trevigiana Francesco Benazzi e l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin, oltre a molte altre autorità locali, compresa la vicepresidente della Provincia di Treviso Martina Bertelle e il presidente dell’Unione Montana Paolo Mares.

L’assessore regionale Manuela Lanzarin, il sindaco di Asolo Mauro Migliorini e il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi

Già sede del Distretto Sociosanitario e di altri dipartimenti, la struttura risale al 1913, è in condizioni discrete ma le superfici utilizzate attualmente sono soltanto una piccola parte: la sezione verso valle dell’ex ospedale, che non potrà più essere chiamato così, diventerà un hub rivolto a un’utenza di cinquantamila cittadini, aperto tutti i giorni, capace di garantire assistenza ai pazienti con patologie croniche e liberando (si stima della metà) le sale d’attesa al Pronto soccorso degli ospedali di pertinenza. Avrà una forma a elle, con un ingresso coperto. 

Con mezzo milione di investimenti in attrezzature, l’Ulss2 doterà la Casa della Comunità di Asolo di assistenza base, specialistica-ambulatoriale e di un laboratorio per la diagnostica generale, grazie alla presenza sia di medici di base (che secondo le stime dell’Ulss2 arriveranno nel 2026) sia di specialisti, con un sistema informatico che consentirà loro di delegare le necessità burocratiche a una segreteria amministrativa con orario di sportello. Ospiterà anche il nuovo punto prelievi, oltre a una quindicina di nuovi ambulatori a disposizione.

Il costo totale dell’opera sarà di due milioni e trecentomila euro, gran parte dei quali coperti dal Pnrr: altri quattrocentosettanta arrivano dal FSR. Al tempo della presentazione alla cittadinanza si stimava che i lavori potessero durare all’incirca 300 giorni.

Gli interventi

Come spiega l’architetto D’Este, secondo la DM77, i requisiti che deve avere la Casa della Comunità e quindi le destinazioni di uso dei locali dal punto di vista normativo e tecnico richiedono un adeguamento di prevenzione incendi, un miglioramento sismico, il superamento delle barriere architettoniche e una ristrutturazione complessiva.

Quest’ultima prevede il rifacimento completo delle finiture dei locali, dei pavimenti, dei serramenti e delle partizioni interne, oltre a nuovi impianti architettonici. Il fabbricato avrà un impianto fotovoltaico da 15kilowatt, che garantirà un auto-sostentamento diurno.

Il sindaco Migliorini durante il suo intervento

“La rigenerazione e il recupero dell’ex Ospedale di Asolo si inserisce all’interno di un contesto urbanistico fondamentale – spiega il sindaco Mauro Migliorini – A parte questa riqualificazione, l’amministrazione sta lavorando per riqualificare il parcheggio, anche in collaborazione con l’azienda sanitaria, perché un bacino di cinquantamila persone hanno bisogni di posti auto.

Stiamo discutendo l’idea di non avere un semplice ingresso a una struttura sociosanitaria, ma una sorta di piazza che dia il benvenuto anche al turista o al cittadino che deve accedere al centro. Così questa zona diventerebbe un punto nevralgico per l’accessibilità al centro storico. Questa rigenerazione rappresenta quindi anche un ripensamento della nuova viabilità”.

L’assessore Lanzarin

L’assessore Lanzarin ha invece commentato: “Oggi siamo qui per l’avvio della prima posa per la prima casa di comunità dell’Ulss2, ma ne nasceranno molte altre nei prossimi mesi. 17 in quest’area. La Casa della Comunità vuole essere un punto di collegamento con il cittadino non solo sulla parte specialistica, ma un presidio presente su rotazione ventiquattrore su ventiquattro, capace di introdurre anche figure importanti come l’infermiere di famiglia”.

Il direttore generale Francesco Benazzi ha detto: “L’opera dovrebbe essere conclusa nel giro di poco più di un anno. A marzo del 2025 i cittadini potranno fruire di una struttura importante sia per quanto riguarda la medicina generale sia perché il cittadino trova un percorso che parte dalla prevenzione e arriva alla cura. Ringrazio gli architetti e progettisti per l’ottimo lavoro”.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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