Quattro alpini “di pace” e un mulo al centro della rotonda Tavernetta: lo sguardo rivolto al Monte Grappa

È stata inaugurata oggi alle 11 la rotonda della Tavernetta, un punto importante per la viabilità di Asolo, la cui costruzione è ambita da quasi quarant’anni: al posto di quell’incrocio nascosto, pericoloso per la scarsa viabilità da ambe la direzioni, oggi sono state svelate le sagome di quattro alpini e un mulo rivolte verso il Monte Grappa, che fanno da epicentro a una rotonda a tre uscite, che negli ultimi mesi è stata soggetto di test e sistemazioni. Un monumento che prima di tutto vuole rappresentare il legame tra la città di Asolo e il Massiccio, tra la cultura e il turismo, la storia e la biodiversità.

Figure, quella del mulo e quella dell’alpino che guarda verso il Grappa, che non nascondono anche una dedica al mondo degli Alpini nel suo senso più ampio, quello che il presidente della sezione Montegrappa Giuseppe Rugolo ha definito “senza confini di nessun tipo”. Erano infatti presenti, per assistere alla celebrazione, anche i due comandanti del 6° e del 7° Reggimento Alpini, in rappresentanza del Generale Ignazio Gamba: il colonnello Alessandro Nossen e il colonnello Andrea Carli. Il 6° Reggimento Alpini di Brunico ha recentemente ottenuto ad Asolo la cittadinanza onoraria.

Il sindaco Mauro Migliorini, attorniato dalla giunta al completo e da tutti i consiglieri (in foto), davanti a tanti colleghi da Maser, Fonte, Pieve del Grappa, Cornuda, a tutte le associazioni d’arma e ai rappresentanti di Carabinieri e Polizia locale, ha dato il benvenuto alla vicepresidente della Regione Elisa De Berti, al presidente della Provincia di Treviso Marcon e a vari consiglieri regionali e si è detto emozionato, in qualità di sindaco, nell’aprire la cerimonia.

Il cantiere, tra la Castellana e la Schiavonesca Marosticana, era stato aperto lo scorso 12 ottobre, con una scadenza a 300 giorni: l’anticipo nel consegnarla alla cittadinanza è stato di 45 giorni, con un quadro economico che per circa metà è stato coperto da contributi regionali, provinciali e ministeriali. Per questo il primo cittadino ha ringraziato lo Studio Associato Basso di Asolo, l’ufficio lavori pubblici e la ditta Bergamin Costruzioni Generali, che ha portato a termine l’opera.

“Il Monumento agli Alpini raffigura Alpini non in armi; quindi in atteggiamento di pace” ha precisato il sindaco, chiamando tutti e quattro i gruppi alpini del Comune a partecipare allo scoprimento ufficiale. A benedire l’opera è stato monsignor Liberio Andreatta, originario di Fietta di Pieve del Grappa, mentre il colonnello Alessandro Nossen si è complimentato con tutti per l’opera e per la capacità di lavorare in sinergia per portare a termine un compito, specialità propria degli Alpini.

È stato inevitabile viste le odierne vicissitudini, per il presidente Stefano Marcon, chiedere ai presenti di ragionare anche sull’importanza di una sicurezza stradale sempre più centrale, iniziando dalle scuole, affinché i ragazzi portino queste consapevolezze anche in famiglia. Allo stesso modo, anche i valori alpini potranno essere trasmessi anche attraverso questi silenziosi simboli, che vedranno le generazioni future passando lungo la Sp248.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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