Giornate sulla biodiversità: dopo la serata sull’ulivo e sulla cura dell’orto di casa, ad Asolo è tempo di pratica

Altri due incontri sulla biodiversità hanno contribuito a rendere gli asolani partecipanti maggiormente consapevoli della ricchezza della biosfera che li circonda: giovedì 30 gennaio protagonista è stato l’ulivo, una pianta che per Asolo è considerata molto importante negli ultimi anni, pur non senza complicazioni; mentre il programma di giovedì 6 febbraio ha previsto un incontro con temi più ampi, con un discorso generale su come gestire l’orto di casa.

Nell’incontro di fine gennaio, tenuto dal dottor Giovanni Alberton erano presenti quei produttori che sono direttamente interessati al settore dell’olio d’oliva: nel territorio di competenza del comune, infatti, lavorano ben otto grandi coltivatori e oltre quaranta produttori casalinghi.

Un compartimento su cui l’amministrazione comunale, infatti, ha puntato moltissimo negli ultimi anni con incontri e iniziative dedicate: non fortunatissime, c’è da dire, a causa di un’annata non particolarmente fruttuosa.

Preoccupati da un lato e speranzosi dall’altro, i partecipanti all’incontro hanno potuto discutere dei vari problemi che hanno riscontrato nell’ultimo anno; fenomeni che vanno dai cambiamenti climatici alle infezioni delle piante da parte di una particolare tipologia di fungo.

In particolare, quest’ultimo non può essere combattuto in Veneto con gli strumenti convenzionali e la normativa non permette di utilizzare quei principi attivi che invece potrebbero tutelare la popolazione degli ulivi dalla malattia.

“I nostri sforzi per rendere Asolo un punto di riferimento territoriale nel settore dell’olio non sono finiti, – afferma il vice sindaco Franco Dalla Rosa – ma per combattere questi funghi servirebbe anche una mano dai piani alti”.

Sul secondo appuntamento, dedicato alla biodiversità in senso più generale: il discorso della dottoressa Debora Zanella tuttavia ha riguardato in modo particolare gli orti familiari. Anche l’aspetto più semplice e tradizionale della convivenza tra uomo e terra, infatti, nasconde alcuni segreti che potrebbero facilitare e migliorare il rendimento.

Nel corso della serata al pubblico è stato spiegato come migliorare la qualità del terreno e arricchirlo con un maggior numero di minerali, interrando fogliame e minerale organico, senza mai nemmeno prendere in considerazione gli interventi con l’uso di prodotti chimici.

Anche il rispetto della conformazione del terreno può fare la differenza, evitando grandi spostamenti di materiale e considerando la biologia degli ortaggi.

Come nella fisica per i positroni e gli elettroni, nell’agricoltura ortaggi diversi si attraggono e respingono creando nel primo caso un vantaggio e nel secondo uno svantaggio in termini di crescita. Sapere quali specie si rafforzano e quali invece si ostacolano è essenziale per avere un orto sano e produttivo.

Nei prossimi incontri, verso l’autunno, la sensibilità nei confronti della biodiversità verrà rinnovata con un’altra serie di incontri, mentre a breve termine, già questa primavera, si svolgerà un pomeriggio di pratica nel celebre Uliveto Raffaelli di Asolo, due ettari di piantagione, per qualche ora dedicata all’apprendimento delle tecniche di potatura e, come ricompensa, a un banchetto in mezzo alla campagna.

(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it). 
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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