Monte Grappa, a breve il nuovo progetto di copertura telefonica. Mares (Unione montana): “Un servizio indispensabile”

Adesso che ha trovato posizione anche l’ultima antenna di collegamento telefonico sul monte Maserò (nella foto sotto), sopra Fietta del Grappa, nel Comune di Pieve del Grappa, si stanno accorciando sensibilmente i tempi di realizzazione del nuovo progetto finalizzato alla copertura telefonica sul monte Grappa.

Le altre quattro postazioni sono distribuite tra il versante trevigiano e bassanese nei punti più strategici. Una sarà collocata a Cima Grappa, ex base Nato (nella foto di copertina), tramite un apposito banner per motivi di vincoli ambientali.

Ora rimane soltanto da ultimare la realizzazione della centralina che ospiterà le attrezzature tecniche per fornire i segnali telefonici, che sono indispensabili per i contatti telefonici da parte degli utenti presenti in zona.

Saranno due le ditte ad eseguire i lavori: una per l’impianto elettrico e l’altra per la struttura che lo ospita. Al momento il primo gestore interessato al progetto è Wind, in attesa di poter contare su altri gestori telefonici come Vodafone e Eolo, mentre Tim non sembra attualmente interessata al progetto dell’Unione Montana del Grappa guidata dal presidente Paolo Mares.

Un progetto fortemente voluto dallo stesso Mares, ex sindaco di Castelcucco, finalizzato a rispondere alle pressanti esigenze del vasto territorio montano in grave difficoltà di comunicazione, non solo per gli utenti presenti nella zona, malghe e agriturismi, ma anche per il servizio di soccorso alpino in quota.

palo telefonia grappa
Riuscire a telefonare da ogni punto del massiccio del Grappa è sempre stata un’impresa difficile e il progetto dell’Unione Montana del Grappa, caldeggiato dai Comuni di Borso del Grappa, Castelcucco, Cavaso del Tomba, Monfumo, Pederobba, Pieve del Grappa e Possagno, era rivolto ai frequentatori della montagna alle prese con una ricezione precaria.

Secondo il cronoprogramma entro la fine di questo mese, al massimo ai primi di giugno, il progetto potrà decollare definitivamente – precisa Paolo Mares -. Le finalità di questo progetto sono rivolte a rendere il massiccio del Grappa un’area sempre più appetibile dal punto di vista turistico, un servizio indispensabile al pari dell’’elettricità e dell’acqua potabile”.

Il costo dell’opera si aggira sugli 800 mila euro, suddiviso equamente dall’Unione Montana del Grappa, e dal contributo elargito dal Piano di sviluppo rurale.

Il cantiere, aperto nell’ottobre di due anni fa, subì un rallentamento per impraticabilità delle aree durante il periodo invernale a causa di un atto vandalico avvenuto proprio sul monte Masarè, al quale seguì una denuncia contro ignoti con la vittoria dell’Unione Montana davanti al Tar nei confronti di un privato che aveva fatto ricorso per l’installazione dei ripetitori.

A questo punto la montagna sarà meno isolata sia dal punto di vista turistico, vista la massiccia presenza di frequentatori e anche dei malgari presenti in zona, sia soprattutto dei soccorsi in quota, interventi assai frequenti che vengono registrati con continuità in quella zona montana.

(Fonte: Giovanni Negro © Qdpnews.it).
(Foto: Unione montana del Grappa).
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