Castelcucco, torna dietro al bancone Andrea Pellizzari, il macellaio ricoverato per due settimane a causa del Covid-19

 Da oggi, martedì 28 aprile, alzerà nuovamente la serranda del sua macelleria e potrà tornare dietro al bancone per servire la sua affezionata clientela, dopo aver sconfitto il Covid19 e soprattutto la paura di non farcela, reduce da due settimane di ricovero all’ospedale di Castelfranco.

Andrea Pellizzari, 47enne titolare della macelleria “D’Andrea” di via Trento Trieste a Castelcucco, è infatti tornato a casa in buona salute e ha atteso impaziente il giorno dell’apertura del suo negozio, un’attività che gestisce da ben 18 anni.

Andrea si ritiene particolarmente fortunato in quanto da qualche anno convive anche con una malattia degenerativa: ai primi sintomi del virus ha contattato il medico che seguiva da vicino l’evolversi del suo male, il quale gli ha consigliato di rivolgersi subito al pronto soccorso del nosocomio castellano.

“Ai primi di marzo avevo accusato problemi di respirazione, mi mancava il respiro soltanto alzandomi dalla poltrona. Pur non avendo significativi sintomi febbrili, dopo una settimana ho cominciato a preoccuparmi seriamente, così il medico, viste anche le mie precarie difese immunitarie derivanti dal mia patologia, mi ha suggerito di rivolgermi tempestivamente al pronto soccorso e dai primi accertamenti è stato confermata la positività al virus, con il conseguente ricovero” conferma da casa il macellaio, con spirito ovviamente più sollevato.

Questa è stata la mia fortuna – tiene a sottolineare – perché se avessi aspettato una settimana in più non so come sarebbe andata a finire”.

Nel frattempo Andrea aveva messo in atto tutte le precauzioni necessarie per i collaboratori del suo negozio, risultati comunque negativi ai test.

“Durante il ricovero ho evitato la terapia intensiva – confessa Andrea Pellizzari -, sono stato curato con antivirali e cortisone, aiutato nella respirazione con la mascherina dell’ossigeno. Dopo due settimane di degenza e due tamponi negativi sono stato dichiarato fuori pericolo e posso ritenermi davvero fortunato viste le condizioni dei pazienti ricoverati in quel reparto”.

Racconta poi della grande organizzazione all’interno dell’ospedale e di come sia gestito professionalmente il reparto dedicato ai pazienti Covid, al terzo piano: “È isolato e attrezzato in miodo impeccabile per l’emergenza. Mi sono trovato bene anche a livello personale: gli infermieri e tutto il personale hanno dimostrato un lato umano indescrivibile, devo ringraziarli tutti, dal primo all’ultimo“.

Andrea Pelizzari, sposato, non nasconde di aver passato momenti di grande paura. “Sfido chiunque in quei momenti a non averne, non puoi sapere come va a finire. Fortunatamente, dopo una settimana, dato che non ero grave, sono stato trasferito al sesto piano e poco dopo mi hanno dimesso”.

Il macellaio non risparmia alcune critiche per le scarse informazioni sul comportamento da attuare appena rientrato a casa: “Non ho ricevuto informazioni precise, se dovevo fare o meno la quarantena o se potevo essere libero di circolare seguendo le restrizioni in vigore, se potevo tornare subito al lavoro. Allora mi sono rivolto al sindaco di Castelcucco, Adriano Torresan, che attraverso i suoi canali mi ha fornito le più ampie assicurazioni e si è speso per darmi una mano”.

Nel frattempo Andrea ha rifornito il suo negozio, visto che ha dovuto liberarsi di tutto quello che aveva all’interno. La prima preoccupazione prima dell’apertura è stata mettere in sicurezza i dipendenti: “Ho contattato i responsabili della medicina del lavoro per avere una conferma sul loro stato di salute” conferma Andrea, pronto a voltare pagina e a ritornare alla sua attività ritrovando i suoi numerosi e affezionati clienti.

Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto: la comunità, il sindaco, i clienti e anche il nostro farmacista, che mi chiamava tutti i giorni per sapere come stavo, sono cose che non si dimenticano” conclude emozionato. 

(Fonte: Giovanni Negro © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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