È stata aperta oggi e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Comunità Europea (GUCE) la procedura di gara europea per la realizzazione dell’ampliamento dell’impianto di depurazione di Salvatronda che permetterà all’impianto di diventare uno dei più innovativi in Europa. Il cantiere prevede un investimento complessivo di 44 milioni di euro, di cui 10 milioni sono stati assegnati dal Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza (PNRR).
Grazie alla collaborazione con l’Amministrazione comunale sono state fatte un paio di assemblee pubbliche con la cittadinanza locale che sono state fondamentali per ottenere la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e a seguire il PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale), adempiendo così all’iter procedurale.
Rispettato il cronoprogramma che prevedeva nel mese di giugno 2023 l’avvio della gara d’appalto integrata per l’affidamento della progettazione esecutiva e la realizzazione delle opere che si chiuderà il prossimo ottobre, per dare, quindi, avvio alla progettazione esecutiva a dicembre di quest’anno.
I lavori effettivi, dopo gli adempimenti amministrativi e tecnici, sono programmati per giugno del 2024 con fine lavori nel 2026 rispettando quanto previsto dal PNRR.
Un progetto che oltrepassa anche i confini nazionali per validità e competenza, innovazione, risparmio energetico, produzione di energia pulita e recupero delle risorse. Massima sicurezza e minimo impatto ambientale questi i principi su cui si basa la progettazione dell’ampliamento dell’impianto che vuole traghettare la struttura verso l’eco-innovazione e l’economia circolare.
Tecnologia avanzata di trattamento fanghi che garantirà una riduzione dei quantitativi dei fanghi finali da smaltire con un sostanziale abbattimento dei costi e una produzione di biogas che ottimizzerà l’autonomia energetica dell’impianto riducendo i costi di gestione per il fabbisogno termico.
Massima cura è stata, inoltre, posta nella progettazione per l’eliminazione di ogni fonte di impatto e in modo particolare per quelli dovuti alle emissioni di rumori e di odori.
Un progetto completo che vuole aumentare la potenzialità dell’impianto di Salvatronda dagli attuali 73 mila abitanti equivalenti a 120 mila nei comuni già serviti dal depuratore e ottimizzare il trattamento di tutti i fanghi disidratati provenienti dai depuratori di Ats (circa 450 mila abitanti), oltre che dei “bottini” che servono le abitazioni non collegate alla rete fognaria.
“Sono orgoglioso di dichiarare che stiamo procedendo secondo programma, nel rispetto delle direttive europee – dichiara il direttore di Ats Pierpaolo Florian – come per tutti i lavori di Ats, è stata data particolare attenzione alla valorizzazione delle zone verdi che saranno di estensione quasi pari a quelle occupate dal depuratore. Sostenibilità ambientale a 360° sta alla base del progetto di Salvatronda in linea con quanto stabilito dagli obiettivi dell’Agenda ONU 2030. In collaborazione con l’Amministrazione Comunale inoltre stiamo programmando tutta una serie di interventi alla rete idrica e fognaria, che interesseranno varie zone del comune, così da rendere la città di Castelfranco Veneto un punto di riferimento per il servizio idrico integrato”.
“L’ottimizzazione dei costi di gestione è importante per Ats, l’investimento attuale annuo per lo smaltimento dei fanghi degli impianti di depurazione che l’azienda deve sostenere è di oltre 2,5 milioni di euro – spiega il presidente di Ats, Fabio Vettori – grazie alla nuova piattaforma tecnologicamente avanzata, si avrà una riduzione dell’85% dei quantitativi di fango residuo da smaltire e un conseguente abbattimento dei costi”.
(Foto: ATS – Alto Trevigiano Servizi).
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