Sono domeniche di grande importanza per le comunità cristiane dell’Alta Marca, nella diocesi di Vittorio Veneto, che stanno accogliendo i loro nuovi pastori: don Fabio Mantese e don Francesco Salton hanno fatto sabato 16 e domenica 17 settembre l’ingresso nelle loro nuove parrocchie, rispettivamente Cison di Valmarino e Tovena e Farra di Soligo, Soligo e Col San Martino.
Don Fabio Mantese arciprete – parroco di Cison di Valmarino e parroco di Tovena
Una cerimonia commossa e festosa quella dell’ingresso di don Fabio Mantese, 38enne originario di Col San Martino: sabato sera la chiesa arcipretale di Cison non è riuscita a contenere tutte le persone arrivate da ogni parte della diocesi per dimostrare il bene e l’augurio per il nuovo incarico. Presieduta dal vescovo monsignor Corrado Pizziolo, la messa è stata concelebrata da 25 sacerdoti e 4 diaconi.
Poco prima dell’entrata in chiesa, il sindaco Cristina Da Soller ha rivolto il proprio saluto al nuovo parroco: “Le auguro di sperimentare la generosità, l’altruismo e il senso di appartenenza dei cisonesi. Sono sicura che con il loro calore sapranno farla sentire a casa e parte di questa comunità. Mi permetto umilmente di consegnarle la comunità, soprattutto nei giovani: siamo paesi piccoli, ma abbiamo bisogno di una guida e di un sostegno. La sua giovane età sarà motore per darci vigore e entusiasmo”. Presente anche il primo cittadino di Farra di Soligo, Mattia Perencin.
Durante la cerimonia, densa di tutti i consueti riti dell’ingresso del parroco, il vescovo nella sua omelia ha sottolineato l’importanza del “perdono” nella vita di ciascuno, ribadendone l’essenzialità anche nel ministero sacerdotale.
Nei saluti di benvenuto, i vicepresidenti dei Consigli pastorali di Tovena e Cison, Luisa D’Altoè e Marino Nicaretta, hanno chiesto a don Fabio l’aiuto per rimanere uniti, con un occhio di riguardo ad anziani, bambini e giovani, in un’ottica di collaborazione e generosità da parte di tutti.
“Non so come si faccia il parroco, non l’ho mai fatto, non ho programmi, propositi, se non questo: mi piacerebbe stare in mezzo alla gente per dire che credere in Gesù è bello”: il neo-arciprete, nel suo intervento finale, è partito dalla risposta a una tenera intervista rivoltagli da alcuni ragazzini di Tovena nei giorni scorsi. “Questo vorrei provare a fare come vostro parroco – ha detto don Fabio ai cisonesi –. Il resto verrà dopo, e lo faremo insieme”.
Dopo un lungo elenco di ringraziamenti, con una efficace metafora tratta da un proverbio della zona, don Fabio ha infine auspicato che “le campane di Cison possano buttare giù le porte chiuse dei nostri cuori e, con l’aiuto dello Spirito Santo, invitare molti di noi all’Eucaristia”.
Don Francesco Salton arciprete – parroco di Farra di Soligo e Col San Martino e parroco di Soligo
Tanti fedeli delle tre comunità dell’Unità pastorale “I Colli” hanno partecipato al rito di ingresso di don Francesco Salton, 55 anni, ieri domenica 17, nella chiesa arcipretale di Farra di Soligo. Anche questa cerimonia, presieduta dal vescovo Pizziolo e concelebrata da molti sacerdoti, è stata ricca di momenti intensi e significativi.
Davanti alla chiesa, il saluto del sindaco Mattia Perencin, accompagnato dal vicesindaco Michele Andreola e dall’assessore Silvia Spadetto: “Non nascondo l’emozione – ha detto – perché per il nostro Comune è una giornata importante e di grande festa. Farra, Soligo e Col San Martino sono tre belle comunità, in cui si troverà certamente bene. Noi ci mettiamo a disposizione e siamo pronti a lavorare insieme”.
Natalina De Rosso, vicemoderatrice dell’Unità pastorale, ha chiesto al neo arciprete il sostegno per “accogliere coloro che stanno ai margini delle comunità; dare speranza a chi fa fatica, come i giovani che guardano con disillusione al futuro; unire le tre comunità, aiutandole a camminare insieme, in sinodalità”. Le parrocchie hanno donato simbolicamente uno sgabello: “Ha tre gambe, che rappresentano le tre comunità, inserite nell’unica base, perché impegnate a camminare insieme seguendo Gesù”.
“Il 18 giugno 1994, in Cattedrale a Vittorio Veneto – ha scritto il neoarciprete nel suo messaggio riportato nel libretto della celebrazione -, mentre venivano cantate le litanie dei santi durante il rito della mia ordinazione presbiterale, ho pregato e ringraziato il Signore per tutte le persone che avrei incontrato nella mia vita di prete. In questo nuovo cammino già da quel giorno c’eravate tutti voi, fratelli e sorelle delle comunità di Soligo, Farra di Soligo e Col San Martino”.
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata e per concessione di Valentina Ricesso).
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