Il gruppo di minoranza di Codognè Viva si è espresso sull’emergenza sanitaria attuale, con un occhio di riguardo soprattutto alla carenza dei medici nel territorio.
“Alcuni giorni fa, con le dimissioni della dottoressa Chies, – affermano – più di 1.300 pazienti di Codognè si sono ritrovati dall’oggi al domani a dover scegliere un nuovo medico di famiglia. Tra questi, un migliaio circa dovranno recarsi fuori dal proprio Comune di residenza per visite ordinarie, spostandosi fino a 15 km di distanza da Codognè. Il problema, evidentemente, è critico soprattutto per i molti anziani e malati cronici che necessitano di un presidio sanitario “di prossimità“.
“La situazione di per sé è simile ad altre realtà della provincia, se non fosse che l’annuncio è solo l’epilogo di un disagio che ormai si protrae da mesi, e ha acceso le polemiche in paese – precisano dal gruppo – . Da tempo infatti i cittadini lamentano di non riuscire a prendere la linea al telefono del poliambulatorio e alcuni hanno dovuto cambiare il proprio medico 4 volte nel giro di pochi mesi, in un turnover impazzito di collaborazioni temporanee che ha lasciato la popolazione priva dei necessari punti di riferimento“.
Per questo motivo i consiglieri comunali della lista Codognè Viva hanno inviato una lettera nella giornata di ieri, lunedì 27 dicembre, al direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi, all’assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin e al sindaco di Codognè Lisa Tommasella, chiedendo un incontro sul tema.
“Non vogliamo far perdere tempo alle autorità preposte in un periodo come questo – dichiara il consigliere Antonio Gardenal – ma abbiamo chiesto di poter parlare con il dottor Benazzi e la dottoressa Lanzarin, o con dei loro delegati, insieme con i rappresentanti della nostra amministrazione comunale, per chiedere informazioni”.
“Leggiamo sui giornali che i posti vacanti per medici di medicina generale sul territorio sono ben 41 – continua Gardenal – ma non si può ignorare che i codognesi vivano una situazione peculiare. Siamo infatti al centro di quell’area carente di medici, per cui i pazienti dovranno coprire distanze più lunghe per delle semplici visite. Vorremmo risolvere una volta per tutte le problematiche inerenti all’organizzazione del poliambulatorio affinché in futuro possa essere potenziato“.
“Vorremmo inoltre esplorare soluzioni provvisorie per tamponare l’emergenza, in attesa che arrivi un nuovo medico in via definitiva: presidio di personale infermieristico, potenziamento dei trasporti per i pazienti, accesso al poliambulatorio da parte di medici esterni per almeno un giorno a settimana o altri provvedimenti” conclude.
(Foto: Shutterstock).
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