Un tuffo nella storia e una vista a 360 gradi: “sold out” le visite al campanile restaurato

Un foro di proiettile risalente alla seconda Guerra mondiale sul campanile
Un foro di proiettile risalente alla seconda Guerra mondiale sul campanile

Nel penultimo weekend di gennaio alcune decine di fortunati hanno potuto usufruire della visita guidata gratuita, con salita fino alla cella campanaria, del campanile della chiesa parrocchiale di San Tomaso Apostolo, recentemente restaurato.

Campanile e Chiesa di San Tomaso Apostolo
Campanile e Chiesa di San Tomaso Apostolo

Grazie a un attento e meticoloso restauro, inaugurato lo scorso dicembre, la torre campanaria ha riacquistato il suo antico splendore, regalando alla comunità un rinnovato punto di riferimento e ai visitatori un’esperienza unica nel cuore della storia e dell’arte locale.

Campane rifuse dell’antica fonderia De Poli di Vittorio Veneto

Il campanile è sempre stato un simbolo indiscusso di Colle Umberto, scandendo le ore sia per i residenti sia per i visitatori.

La vista dal campanile verso Venezia

La sua storia affonda le radici nel 1810, un anno dopo la costruzione della chiesa, quando il parroco dell’epoca don Giovanni Paolo Malanotti finanziò le spese per la costruzione del campanile, desiderato dalla popolazione collumbertese.

Le scale in legno rinforzate con pendini e staffe in acciaio

Sfortunatamente, nel 1815, a lavori quasi ultimati, il campanile crollò improvvisamente e venne riedificato a partire dall’anno successivo: conobbe l’ultimazione dei lavori e l’inaugurazione solo nel 1821. Nel corso del tempo la struttura subì diverse modifiche e riparazioni (anche a causa del terremoto del 1936), a volte inappropriate, che causarono la perdita di apparati decorativi e la sua stabilità.

Vista dal campanile sull’”ippopotamo” del Monte Cesen

Solo di recente la torre è stata sottoposta a un intervento di restauro completo, condotto in primis dall’architetto Monia Minetto e dall’impresario Andrea Lorenzon con molti collaboratori.

I due meccanismi dell’orologio: alla parete quello in disuso, in primo piano il dispositivo ora in funzione

L’obiettivo principale dell’operazione è stato quello di preservare l’integrità storica e artistica del campanile, mantenendo le sue caratteristiche originali e garantendone la sicurezza strutturale.

La splendida vista sulle Prealpi trevigiane verso est

Durante la visita, i visitatori sono saliti lungo una stretta scala passando in un primo momento dal nuovo soppalco che sorregge i due meccanismi dell’orologio e successivamente sono arrivati al castello campanario dove hanno potuto ammirare una splendida vista completa sulle Prealpi trevigiane e le quattro campane risalenti al 1958, quando furono rifuse una seconda volta (la prima nel 1920) nell’antica fonderia vittoriese De Poli.

La nuova targa realizzata per l’inaugurazione dell’8 dicembre scorso

Nel corso delle visite, durate circa mezz’ora l’una e andate letteralmente “sold out”, i visitatori sono stati accompagnati da aneddoti e curiosità legate alla cronistoria e alla vita del campanile, ad esempio il suo utilizzo come rifugio per i partigiani durante la seconda Guerra mondiale.

Un’opportunità che in molti hanno colto e che almeno altrettanti confidano di poter condividere in futuro.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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