Mentre la maggioranza sta vagliando l’ipotesi di potenziare il sistema di videosorveglianza al castello di Conegliano (qui l’articolo), le opposizioni si sono espresse su quanto avvenuto proprio al castello, concordando sul fatto che debbano essere presi dei provvedimenti per scongiurare altri furti simili a quello verificatosi.
Risale alla riapertura post-Covid, infatti, l’amara scoperta riguardante una testa di marmo sottratta dalla sala Vazzoler, abitualmente adibita alla celebrazione dei matrimoni: furto avvenuto in un periodo ancora non circoscritto con precisione, ma potenzialmente accaduto poco prima dell’inizio del lockdown oppure nei primissimi giorni di ripresa (qui l’articolo).
Un colpo messo a segno da ignoti, su cui sono in corso le indagini.
Sull’episodio si era espressa Gaia Maschio, assessore alla Cultura a Conegliano, lanciando un appello ai ladri, affinché riconsegnassero quanto trafugato, poiché parte del patrimonio di una comunità.
Un fatto commentato anche dal fronte delle opposizioni, a partire da Isabella Gianelloni, consigliere del Partito democratico, che aveva definito “imbarazzante” lo stato in cui versa il patrimonio culturale di Conegliano, presentando un’interpellanza ad hoc sul tema.
“Non è stato un Arsenio Lupin“, era stato il commento ironico della stessa Gianelloni, abbastanza critica sul sistema di videosorveglianza disponibile non solo al castello e sulle condizioni dell’ex area Zanussi, a suo dire sede discutibile dell’archivio comunale.
Ma anche un sistema di videosorveglianza più efficiente e “degno di questo nome”, installato anche in altri siti storici e culturali oltre all’area del castello, risulta tra le richieste avanzate da Gianelloni nella propria interpellanza.
Osservazione condivisa anche da Alberto Ferraresi (nella foto), capogruppo del Movimento 5 Stelle a Conegliano, il quale ha puntato l’attenzione sul fatto che ormai, e purtroppo, non ci sia più nessun luogo immune a un qualsiasi pericolo di furto: situazione che implica, pertanto, la necessità di maggiori attenzioni in fatto di tutela del patrimonio e di investimenti in videosorveglianza.
“Rubano anche al Louvre – è stato il primo commento di Ferraresi – quindi non si può pensare che non accada a Conegliano“.
“Il castello non poggia su un gran sistema di controllo – ha proseguito il capogruppo pentastellato – ma ho avuto modo di vedere che ci si basa, più che altro, sulla fiducia riposta sui visitatori”.
“Rubare è ormai diventato facile per i ladri, che riescono a farlo dappertutto. – ha aggiunto Ferraresi – Se ci si tiene a un sito storico, bisognerebbe custodirlo meglio e investire di più sulla sicurezza, ma su questo tema manca sempre qualcosa“.
Opinioni e dichiarazioni che fanno presagire come il furto al castello di Conegliano, e i problemi connessi al fatto, sarà tra i temi caldi del prossimo consiglio comunale.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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