Conegliano, nuovo viaggio per i “pullman della speranza”: arrivati alla Zoppas Arena altri profughi in fuga dall’Ucraina. L’accoglienza dell’Asd VittSanGiacomo

Stavolta erano due i “pullman della speranza” giunti nel tardo pomeriggio di oggi, giovedì 3 marzo, nel piazzale della Zoppas Arena di Conegliano.

Dopo il primo viaggio dello scorso martedì, tramite la ditta di trasporti Battistuzzi di Conegliano (qui l’articolo), continuano gli aiuti ai profughi ucraini in fuga dalla propria patria.

Come riferito dal titolare dell’azienda di trasporti, Adriano Battistuzzi, erano circa una settantina le donne accompagnate dai figli, mentre i mariti e in generale gli uomini di famiglia non hanno potuto oltrepassare il confine.

Tutti profughi provenienti da cittadine a 200 chilometri da Kiev, giunti stavolta portando con sé un po’ di bagaglio, in certi casi decidendo anche di non abbandonare il proprio cagnolino. Donne accompagnate da figli anche molto piccoli e persino una nonna di quasi 91 anni che, reggendosi su un bastone di legno, ha affrontato il lungo viaggio, spiegando che non avrebbe mai immaginato di dover affrontare un’esperienza di questo tipo. C’è chi racconta di essere arrivato in Italia dopo aver vagato per 7 giorni, prima di mettersi in salvo.

Stavolta le procedure di accoglienza sono state più lunghe, in quanto solo i profughi destinati a fermarsi in provincia di Treviso dovevano registrarsi e sottoporsi al tampone, mentre gli altri, diretti verso città come Milano, Napoli e Firenze avrebbero dovuto risalire in corriera per riprendere il viaggio: gli ucraini in fuga non possono viaggiare in treno e, una volta raggiunte le proprie destinazioni, i pullman riceveranno un’accoglienza simile a quella coneglianese, con tamponi e registrazioni.

Intanto, ad attenderli, c’era anche chi voleva dar loro una mano: è il caso di Alessio, 12enne di San Vendemiano, accompagnato da mamma Doriana, arrivato in loco con i suoi peluche e una scorta di quaderni e di pennarelli da regalare. “Volevamo dare una mano – ha spiegato mamma Doriana – e Alessio ha voluto portare i peluche che aveva da piccolo. Da sempre ha dimostrato una certa sensibilità e un desiderio di fare del volontariato“.

C’era l’assessore allo Sport del Comune di Conegliano Primo Longo, privati cittadini giunti per mettersi a disposizione, un nonno ha portato con sé un sacco pieno di peluche e i ragazzi della società calcistica Asd VittSanGiacomo di Vittorio Veneto hanno atteso i bimbi dei pullman, reggendo in mano dei cartelli di benvenuto, carichi di palloni e di dolciumi da regalare.

Inizialmente c’era paura e titubanza tra i bimbi ucraini nell’accettare quei doni, timori poi svaniti una volta compreso che si trovavano finalmente al sicuro e incoraggiati dalle mamme e dalle nonne a prendere i regali offerti, per poi improvvisare dei tiri a pallone con i giovanissimi calciatori vittoriesi.

Ma all’arrivo c’erano anche alcuni parenti dei profughi: famiglie che si sono ricongiunte, con le nonne che si sono sciolte nel pianto, riabbracciando di nuovo i nipoti. Anche se il pensiero era sempre rivolto a chi è stato costretto a rimanere in Ucraina.

I mariti sono stati fermati in dogana – ha spiegato una parente – Mio figlio, il cognato di mio figlio e mio genero sono ancora tutti là. Io sono tre anni che non torno a casa e ho vissuto in questi giorni con il pensiero dei miei parenti che, per sette giorni, sono rimasti per strada”.

Presente sul posto anche chi ha aiutato e supportato la ditta Battistuzzi in questo secondo viaggio, come gli imprenditori Piergregorio Garbellotto dell’omonima azienda e Stefania Franceschet della ristorazione Ottavian: nel primo caso, l’imprenditore ha raccontato che la sua famiglia aveva dato un supporto già all’epoca della guerra nei Balcani, mentre nel secondo caso il supporto era arrivato anche con il primo viaggio.

Viaggio che non si fermerà qui, perché il “pullman della speranza” è destinato a ripartire ancora.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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