“Ci avevamo sperato sino alla fine, ma non essendoci neanche quest’anno le condizioni necessarie per il regolare svolgimento dello spettacolo, siamo costretti ad annullare anche l’edizione di questo 31 dicembre.
Augurandovi di terminare serenamente quest’anno difficile vi diamo appuntamento al prossimo Capodanno”: è questo il post apparso su Facebook lo scorso sabato 4 dicembre, con il quale gli organizzatori hanno annunciato il secondo stop consecutivo del Gran Concerto di Capodanno a Conegliano.
Un appuntamento che univa musica e convivialità, due ingredienti appropriati nel passaggio al nuovo anno: oltre al concerto al Teatro Accademia, infatti, l’evento prevedeva un buffet riservato al pubblico, per poter brindare al nuovo anno appena iniziato.
L’iniziativa era nata 8 anni fa da Guido e Sonia Antoniazzi del Mulino delle idee, azienda di Conegliano specializzata nell’organizzazione di fiere ed eventi: un appuntamento che aveva preso come modello il primo concerto di Capodanno andato in scena a Vienna nel 1939, dove il maestro era solito “giocare e confrontarsi con il pubblico in sala“.
L’anno scorso la pandemia aveva impedito il ripetersi dell’evento, ma c’era la speranza di poter tornare a rivivere questo connubio tra musica e convivialità almeno questo Capodanno.
Speranza svanita a causa di diversi fattori, tra cui nuovamente la pandemia, come ha spiegato Guido Antoniazzi: “La prima questione è che il teatro Accademia di Conegliano è chiuso, e poi il momento presenta dei problemi oggettivi per l’organizzazione di eventi come questo“.
“C’è il divieto di fare il buffet, che era una cosa importante per il nostro evento – ha proseguito – e in generale si trattava di un’operazione troppo a rischio per essere organizzata: bisogna arrivarci sereni ed è un rischio se non c’è una tranquillità”.
La pandemia, il rischio economico e il teatro chiuso con la necessità di trovare una location diversa sono stati i tre elementi decisivi a far propendere verso l’annullamento dell’appuntamento, secondo quanto riferito da Antoniazzi.
“Abbiamo iniziato a proporre il concerto otto anni fa, per fare qualcosa di diverso nella città di Conegliano, quando ancora non c’erano casette o altre cose. L’abbiamo sempre fatto in primis per la città, per dare uno spettacolo diverso. Era di tradizione, poi, che quella sera ogni signora si prendesse una rosa da alcuni vasi che sistemavamo appositamente: purtroppo si è fermata anche questa usanza che avevamo proposto – ha proseguito – C’è stato dispiacere anche da parte dei ristoratori e albergatori della zona, ma hanno capito tutti che il momento era sbagliato”.
“Abbiamo valutato con grande attenzione la situazione, ma con grande dispiacere abbiamo dovuto restare fermi anche quest’anno“, ha aggiunto Guido Antoniazzi, specificando quanto tale pandemia abbia colpito il comparto di realtà come la sua, focalizzata sull’organizzazione di eventi e fiere: “Noi siamo praticamente fermi da due anni”.
L’ultima edizione del Gran concerto di Capodanno, andata in scena nel 2019, era stata un successo, come ha riferito Antoniazzi, con addirittura il 10% dei biglietti venduti a un pubblico proveniente da fuori Regione: era il sintomo di quanto l’evento fosse attrattivo e attirasse un potenziale flusso turistico non indifferente.
Ora, per il secondo anno consecutivo, Conegliano dovrà rinunciare al Gran concerto, con l’auspicio che il Capodanno 2023 veda il ritorno di quest’appuntamento: “Un evento così va fatto in un momento di serenità che ci deve essere anche fuori, e ci siamo immedesimati nel pubblico”.
(Foto: Facebook “Gran Concerto di Capodanno a Conegliano”).
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