“Ipermare, dialoghi musicali su Gaia il pianeta vivente” è stata una delle tappe finali del festival “Note dall’Universo”, manifestazione organizzata nella città di Conegliano: ospite dell’incontro, tenutosi ieri sera nell’androne di Palazzo Sarcinelli, è stato il biologo Giuseppe Barbiero, il quale ha illustrato la situazione attuale del nostro pianeta.
Docente di Biologia e di Ecopsicologia all’Università della Valle d’Aosta, è direttore del Laboratorio di Ecologia Affettiva nello stesso ateneo, oltre che co-direttore della rivista scientifica internazionale “Visions for Sustainability”.
Tra i suoi interessi scientifici ci sono l’ipotesi di Gaia, della biofilia (intesa come la teoria che rileva nell’essere umano la tendenza a concentrare il proprio interesse sulla vita e sui processi vitali), la progettazione biofila e la consapevolezza ecologica.
Come previsto dal festival, la relazione del biologo è stato incorniciata dalle note del disco “Ipermare”, eseguite dal violino di Sara Michieletto e dal pianoforte di René Van Helsdingen.
“La terra ha 3.800 milioni di anni di storia: quindi, per lunghissimo tempo, l’uomo non c’è stato – ha affermato il ricercatore – Per Gaia, quindi, siamo l’ultimo dei figli e, per questo motivo, dobbiamo cercare una collaborazione con Gaia e il resto della natura”.
“Noi, infatti, non rispettiamo alcune leggi fondamentali di Gaia – ha proseguito – Il cambiamento climatico è frutto di un’alterazione del ciclo biogeochimico del carbonio: in sostanza, il ciclo non è più in equilibrio e accumuliamo anidride carbonica nell’atmosfera. Tutto ciò provoca il riscaldamento globale”.
![](https://www.qdpnews.it/wp-content/uploads/2023/10/foto-barbiero-09-10-23.jpg)
![](https://www.qdpnews.it/wp-content/uploads/2023/10/foto-barbiero-09-10-23.jpg)
Anche lo sbilanciamento dei livelli di azoto ha un’azione diretta sull’ambiente, in particolare sui mari.
La consapevolezza di ciò che accade secondo Barbiero è quindi la prima risposta di fronte a una simile situazione, poi è necessario agire, in primis con una riduzione delle emissioni di CO2.
Non è mancato neppure un riferimento alla clorofilla e al colore verde della natura: “Un colore rilassante, usato anche nelle terapie forestali – ha riferito il biologo – e ha un effetto di rigenerazione delle facoltà cognitive”.
“Il colore verde ci dà la sensazione di stare bene, quando ci troviamo in mezzo alla natura”, ha concluso.
(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
#Qdpnews.it