Dialoghi musicali su Gaia e il pianeta vivente: il biologo Giuseppe Barbiero ospite a Palazzo Sarcinelli

Il biologo Giuseppe Barbiero ospite a Palazzo Sarcinelli

“Ipermare, dialoghi musicali su Gaia il pianeta vivente” è stata una delle tappe finali del festival “Note dall’Universo”, manifestazione organizzata nella città di Conegliano: ospite dell’incontro, tenutosi ieri sera nell’androne di Palazzo Sarcinelli, è stato il biologo Giuseppe Barbiero, il quale ha illustrato la situazione attuale del nostro pianeta.

Docente di Biologia e di Ecopsicologia all’Università della Valle d’Aosta, è direttore del Laboratorio di Ecologia Affettiva nello stesso ateneo, oltre che co-direttore della rivista scientifica internazionale “Visions for Sustainability”.

Tra i suoi interessi scientifici ci sono l’ipotesi di Gaia, della biofilia (intesa come la teoria che rileva nell’essere umano la tendenza a concentrare il proprio interesse sulla vita e sui processi vitali), la progettazione biofila e la consapevolezza ecologica.

Come previsto dal festival, la relazione del biologo è stato incorniciata dalle note del disco “Ipermare”, eseguite dal violino di Sara Michieletto e dal pianoforte di René Van Helsdingen.

“La terra ha 3.800 milioni di anni di storia: quindi, per lunghissimo tempo, l’uomo non c’è stato – ha affermato il ricercatore – Per Gaia, quindi, siamo l’ultimo dei figli e, per questo motivo, dobbiamo cercare una collaborazione con Gaia e il resto della natura”.

“Noi, infatti, non rispettiamo alcune leggi fondamentali di Gaia – ha proseguito – Il cambiamento climatico è frutto di un’alterazione del ciclo biogeochimico del carbonio: in sostanza, il ciclo non è più in equilibrio e accumuliamo anidride carbonica nell’atmosfera. Tutto ciò provoca il riscaldamento globale”.

Anche lo sbilanciamento dei livelli di azoto ha un’azione diretta sull’ambiente, in particolare sui mari.

La consapevolezza di ciò che accade secondo Barbiero è quindi la prima risposta di fronte a una simile situazione, poi è necessario agire, in primis con una riduzione delle emissioni di CO2.

Non è mancato neppure un riferimento alla clorofilla e al colore verde della natura: “Un colore rilassante, usato anche nelle terapie forestali – ha riferito il biologo – e ha un effetto di rigenerazione delle facoltà cognitive”.

“Il colore verde ci dà la sensazione di stare bene, quando ci troviamo in mezzo alla natura”, ha concluso.

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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